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Carabinieri di Cuvio in chiesa dopo la messa: “Non aprite ai falsi addetti dell’acqua“

Il comandante della stazione ha ammonito i fedeli dalle truffe in agguato legate ai finti addetti del Comune: “Chiamate subito il 112“

carabinieri varese

Il consiglio suona quasi come una benedizione: e anche se viene impartito in continuazione, ogni volta, quasi come un mantra, può suonare da avvertimento nel momento della confusione, quando al malcapitato anziano di turno può sembrare di conoscere quell’addetto del Comune che deve controllare l’acqua, per vedere se è inquinata. E apre la porta. «Ecco: quella è una truffa, state attenti».

Un monito lanciato proprio in chiesa ieri dal comandante della stazione dei carabinieri di Cuvio, sfruttando l’attenzione delle persone presenti al termine della funzione religiosa.

A quanto pare fra Cuvio e Cuveglio in questi giorni stanno girando falsi tecnici che con la scusa di una verifica all’impianto o per testare le qualità dell’acqua, per analisi di vario genere di quanto esce dal rubinetto si infilano in casa, spesso in coppia e mentre uno parla con la vittima l’altro si infila nelle stanze e svuota l’appartamento.

Alla fine della sortita un «arrivedereci e grazie» e gli sconosciuti che se ne vanno con soldi e gioielli.

Oltre al problema delle truffe on line con sostituzione di persona e inganni social –  che a livello provinciale sono stati al centro anche di specifiche campagne che hanno visto in prima fila anche la Procura di Varese – esiste infatti la filiera delle truffe “classiche“ legate al “fattore sorpresa“, cioè dall’arrivo in presenza di estranei abili di parlantina e affabili nei modi e per questo in grado di tranquillizzare la vittima, anestetizzare la diffidenza  creando empatia per colpire in maniera ancora più implacabile.

Da queste truffe non esiste solo la questione legata al danno economico, a volte anche ingente perché colpisce persone spesso con poca dimestichezza con moneta elettronica o l’“home bancking“ (i classici risparmi sotto al materasso, insomma), ma anche il patimento psicologico dalle vittime che vedono la perdita di fiducia in se stessi sprofondare assieme al senso di colpa che affiora assieme alla consapevolezza di essere stati raggirati. Per questo capita che reati di questa natura non vengano sempre denunciati.

E per questo «non bisogna aprire a nessuno e se qualcuno si presenta con questo profilo chiamare subito il 112», ammoniscono i militari, che faranno altre iniziative legate a queste tematiche anche in altre chiese e luoghi di aggregazione della Valcuvia.

Pubblicato il 14 Febbraio 2022
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