Confesercenti Lombardia: «Green pass, un peso in più per piccole e medie imprese»
L'associazione di categoria sottolinea le sue preoccupazioni riguardo alle nuove misure adottate per accelerare la campagna vaccinale, prevedendo un periodo grigio al termine dell'estate
Confesercenti Lombardia sottolinea l’importanza di accelerare la campagna vaccinale, ma esprime anche preoccupazione che il green pass e gli altri protocolli potrebbe far nascere nei prossimi mesi: «Un momento grigio – commenta l’associazione – che potrebbe protrarsi fino ad ottobre, quando la mobilità legata alla ripresa del lavoro e delle scuole aggiungerà altre dinamiche di cui non ci si sta occupando».
«Non abbiamo ancora certezze e consapevolezza – afferma la presidente di Confesercenti Lombardia, Romana Dell’Erba – sulla base di quali numeri sono stati adottati questi provvedimenti limitanti e discriminatori che continuano a dimostrare illogicità rispetto all’applicazione dei protocolli sanitari che si attuano. Questi provvedimenti vanno a ledere attività già cariche di protocolli con l’aggravio di una piena mancanza di organizzazione preventiva alla gestione della mobilità ed i trasporti».
«Non riteniamo giusto – aggiunge Dell’erba – approvare l’obbligo vaccinale tra i dipendenti, date le conseguenze che porterebbe, come un’eventuale non idoneità alla mansione e alla sospensione al lavoro. Se la certezza del monitoraggio della malattia la si ha con i tamponi, sarebbe opportuno prendere esempio dalla vicina Svizzera, dotando dipendenti e perché no anche i cittadini di un numero mensile di tamponi a tariffe agevolate se non gratuiti. Inoltre, come prevedibile, non sono stati menzionati dei sostegni relativi a questo decreto in seguito alle ulteriori perdite che causerà».
«È nobile cercare di accelerare l’adesione della popolazione alla campagna vaccinale, facendo rispettare le regole in ottica di assembramenti e misure di igiene, evitando le chiusure forzate che ci auguriamo non avvengano più. Questa misura però – afferma il presidente Fiepet Enrico Introini– com’è strutturata adesso non agevola ma appesantisce ancora di più le piccole e medie realtà sia per l’impegno di gestione operativa che in termini di responsabilità penali al trattamento dei dati. Insomma, il comparto risulta spaesato e confuso e l’unico sentimento è quello che sempre convive con gli imprenditori italiani quello delle sanzioni immotivate».
«Il nostro impegno – conclude Dell’Erba -, in costante confronto con la sede Nazionale, è quello di chiedere subito delle misure correttive ed a livello locale nel modus operandi che ci contraddistingue. Raccogliendo istanze e rimostranze, rimanendo vicino alle imprese del nostro territorio per la gestione delle difficoltà che si presenteranno facendo attuare un’analisi quantitativa e qualitativa del provvedimento per poi dargli la giusta definizione».
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