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“Ci avete lasciato in mutande”. Negozianti si levano i vestiti davanti alla dogana di Lavena Ponte Tresa

Dopo la notizia che preclude a vaccinati e guariti dal Covid 19 di passare la frontiera per gli acquisti è esplosa la protesta dei commercianti

Generica 2020

A seguito della nuova Ordinanza del Ministero della Sanità che, come chiarisce il sindaco Massimo Mastromarino in un comunicato, sono state ristrette quelle che sembravano essere una serie di condizioni stante le quali  sarà possibile entrare in Italia. Si torna al solo tampone come lasciapassare. Certificato di vaccinazione e certificato di guarigione dal COVID 19 non antecedente i 6 mesi, non si applicano alla frontiera Italo Svizzera.

L’ennesima cattiva notizia in un periodo di sacrifici, che giustifica il crescente malcontento dei negozianti. Da parte loro hanno dichiarato dalla loro pagina Facebook Wonderful Ponte Tresa Shopping Village , rivolgendosi direttamente ai politici che in questi mesi hanno a turno prestato attenzione alla loro situazione.

E dopo le parole apparse nella mattina di domenica, i commercianti hanno deciso di inscenare una protesta pacifica ma simbolica, recandosi a pochi metri dal confine muniti di mutande da appendere. I più impavidi hanno calato i pantaloni. Qualcuno alla fine s’è levato pure le mutande. Tutti recavano il cartello con lo slogan della manifestazione.

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“Ci siamo sentiti presi in giro per l’ennesima volta – dichiarano i portavoce – sembrava che il certificato di vaccinazione da domani poteva essere riconosciuto come valido per varcare la dogana, e invece no. Ci troviamo in gravi difficoltà da mesi, anche la politica dice di interessarsi alla nostra situazione, ma l‘interesse non si traduce mai in azioni concrete che ci aiutino ad uscire dalla crisi .”

Le parole di Mastromarino “Condivido e sostengo l’azione che i commercianti di Lavena Ponte Tresa stanno mettendo in piazza questo pomeriggio. Azione che vuole ribadire quello che da troppo tempo ormai stiamo dicendo: non si tiene conto della specificità del territorio e non si mettono in campo norme coraggiose, che altri stati come Francia e Germania hanno emanato. Che hanno permesso alle zone di frontiera di riprendere il proprio cammino e garantire la ripresa economica ad attività di fatto impossibilitate a lavorare da quasi un anno. Sono con loro!”

Pubblicato il 15 Maggio 2021
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