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Fase 2, i pendolari: “no alla prenotazione del posto su tutti i treni”

I comitati di tutta la Lombardia chiedono alla Regione garanzie su pulizia, manutenzione, numero di corse

Il viaggio di Annamaria

«Ripartono (forse) le attività e il TPL. Ma quali garanzie dà Regione Lombardia sui propri treni?». Se lo chiedono i Comitati pendolari della Lombardia, tante sigle diverse che oggi fanno il punto sulla ripartenza prevista a maggio. Sullo sfondo, le preoccupazioni delle aziende di trasporto e uno scenario ancora molto poco chiaro, rispetto ala sicurezza sanitaria di treni, autobus, metrò.

«Il nostro contributo parte dalla consapevolezza che Regione Lombardia ha la piena responsabilità delle condizioni in cui si svolge la progressiva riapertura delle attività, segnatamente nel campo della mobilità e del trasporto pubblico, ferroviario e non solo».

Per i Comitati pendolari si deve ripartire innanzitutto con «il 100% di tutto il servizio ferroviario, e lo stesso vale per il trasporto urbano ed extraurbano». Insomma: ripristinare il servizio com’era prima dell’emergenza: all’inizio era stata la stessa Trenord (pare anche per qualche problema con il personale) a ridurre il servizio, vale a dire il numero di corse.

Altro aspetto da garantire è quello della manutenzione, della pulizia e sanificazione. Ovviamente devono essere puliti, ma non solo: «In una situazione di rischio sanitario è importantissimo che venga assicurata la massima affidabilità e funzionalità dei treni e delle infrastrutture, in quanto una cancellazione, o peggio un guasto in linea, possono avere drammache ripercussioni sulla prevenzione dei contagi». L’incubo è pensare a treni fermi tra una stazione e l’altra, per un guasto, con le persone a bordo, magari in condizioni comunque di affollamento.

«Dovranno essere disponibili e gratuitamente a bordo treno e nelle stazioni tutti i dispositivi raccomandati  dalle Autorità sanitarie, quali mascherine, guanti, gel disinfeante, nonché gli apposi raccoglitori per i rifiuti potenzialmente infetti. Regione Lombardia si farà garante dell’erogazione dei disposivi da parte dei Gestori» continuano i comitati (la nota è firmata anche quelli della Gallarate – Milano e della Domodossola-Arona-Milano e del nodo di Saronno, mentre non aderisce Busto Nord).

E se i pendolari sono «fermamente contrari» alla prenotazione dei posti su tutti i treni (« iniziativa inattuabile e ingestibile»), si chiede invece un intervento acnora più radicale in capo alla Regione: approfittare della minore pressione turistica – ormai azzerata – per favorire affitti brevi. In pratica: far vivere più persone vicino al posto di lavoro, per ridurre la pressione sul sistema di trasporto pubblico.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 23 Aprile 2020
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