La commissione sanità approva i requisiti minimi degli asili nido
Duecentocinque giorni all'anno, per 5 giorni settimanali di 9 ore. È l'offerta che devono garantire le strutture secondo il documento che aggiorna i requisiti minimi
La Commissione consiliare Sanità (a favore FI, Lega, FdI; astenuti PD e Lombardi civici europeisti, contrario il Movimento 5 stelle) ha approvato il documento che aggiorna i requisiti per gli asili nido.
Tra gli elementi organizzativi ci sono: un’apertura di almeno 205 giorni, per 5 giorni la settimana; l ’orario minimo di 9 ore continuative giornaliere, di cui 7 coperte dalla compresenza di 2 operatori con un rapporto minimo di 1 adulto ogni 8 bambini.
Al di là delle 7 ore di attività finalizzate, la compresenza può essere assicurata anche da ausiliari dedicati, persone in stage o in tirocinio formativo, volontari del Terzo settore o da volontari del servizio civile universale o della leva civica.
Per quanto riguarda la ricettività, è possibile accettare fino a 72 iscrizioni (da un minimo di 11) prevedendo, in caso l’attività continui anche nel mese di luglio, accorpamenti di più asili nido e forme di razionalizzazione e ottimizzazione delle attività.
I genitori potranno iscrivere i propri figli al servizio con una frequenza minima di 15 ore settimanali.
«Sono molto soddisfatta del lavoro svolto – ha commentato la Presidente Cappellari – che ha permesso di superare alcuni punti contestati, trovando un nuova definizione dei requisiti, aggiungendo flessibilità al servizio e migliorando quanto già previsto dalla delibera».
« Migliorata l’irricevibile delibera proposta da Bolognini che voleva affidare i bambini a volontari senza titoli ma sbagliato continuare a trattare i nidi come servizio sociale e non educativo – commenta Samuele Astuti consigliere del PD – Noi abbiamo da subito evidenziato le diverse evidenti criticità e siamo riusciti, in un lavoro di confronto con la maggioranza, che ha ammesso gli errori dell’assessore, a trovare una mediazione che ne ha migliorato le condizioni: diverse le modifiche migliorative apportate prima fra tutte quella che introduce requisiti specifici professionali per i volontari che potranno affiancare gli educatori nelle strutture. La cura dei bambini non può essere affidata a persone non qualificate, non in grado di garantirne sicurezza e benessere. Per noi però resta non condivisibile l’asserto di fondo della delibera che continua a considerare i nidi un servizio sociale, mentre dovrebbe far parte deli servizi educativi 0-6 anni. Resta, inoltre, centrale per noi che la Regione potenzi il suo impegno per gli asili nido che devono essere messi al centro delle politiche di sostegno all’incremento dell’occupazione femminile».
Il documento ora torna in Giunta per l’approvazione definitiva.
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