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Dava energia alla tessitura, ora diventerà la “casa del fiume”

Il sogno di Maurizio: destinare una delle ultime testimonianze di archeologia industriale a scopi sociali

Il \"castello\" sul Tresa, da vecchia turbina a fabbrica di cultura

A metà dicembre un gruppo di scout è andato a trovare Maurizio Marelli nella sua “casa del fiume” in via Mulino nel quartiere luinese di Creva per un sopralluogo sulle rive del Tresa: è possibile che già la prossima primavera questo posto incantato che s’affaccia sul fiume possa diventare teatro di attività legate alla natura e al paesaggio.

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Per Maurizio è l’ultima puntata di un sogno nato negli anni ’80 quando l’ecologismo stava prendendo piede timidamente anche nel nostro Paese e lui, che oggi ha 56 anni, assieme a un gruppo di amici di “Pace Verde Voldomino” (nome preso a prestito da Greenpeace «ma nessuno ci ha mai querelati», scherza) andava a pulire le spone del corso d’acqua che fa da confine fra Italia e Svizzera, ma nel tratto a valle della diga di Creva, proprio dove ancora oggi si trova il ponte di ferro che porta nell’altra riva, verso Voldomino.

«Avevo notato questa costruzione, una bella casa in stile, e mi chiedevo già allora cosa avessi potuto fare se fossi riuscito, un giorno, a comprarla».

Passa il tempo e si presenta l’occasione. Giusto un paio d’anni fa Maurizio viene a sapere che la parte inferiore di quella casa è in vendita: si attiva per una trattativa privata coi priprietari, dei milanesi, e la compra. Ma non per andare a viverci. Ma come, e la casa dei sogni?

«Il mio desiderio da sempre è stato quello di fare qualcosa per la comunità, per questo destinerò la parte inferiore del fabbricato ad attività sociali».

Un vero e proprio esempio di mecenatismo culturale (o forse, sociale) che farà sbocciare questo luogo di una nuova vita proprio dove esisteva un mulino, oggi interrato e nelle vicinanze del quale gli imprenditori Hussy – proprietari del complesso produttivo proprio dove oggi c’è un supermercato – decisero di posizionare due turbine idrauliche da 250 cavalli in grado di muovere i 280 telai della tessitura.

La “turbina” corrisponde oggi alla cantina della casa di Maurizio che presenta due oggetti di forma circolare e perfettamente allineati sui due lati contrapposti.

Il mulino, poi, si trova al termine di una tappa del Sentiero Italia (percorso escursionistico di lunga percorrenza lungo circa 6 880 km che attraversa le due grandi dorsali montuose della penisola italiana) curato dal Cai di Luino, che finisce alla diga di Creva e che dista 300 metri proseguendo il sentiero sulla sponda sinistra del Fiume Tresa.

«Questa mia casa sul fiume potrà diventare luogo di accoglienza per gli escursionisti del Sentiero Italia: ho già fatto richiesta al Cai per inserirlo quale punto di ristoro e accoglienza lungo il tragitto».

Per info: everbano30@gmail.com.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 21 Gennaio 2020
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