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C’è voglia di futuro in Uganda

Il sindaco Marco Fazio e sua moglie Francesca sono in Uganda per un viaggio solidale che nasce dall'impegno nel GIM

Diario dall'Uganda

Da alcuni giorni Marco e Francesca sono in Uganda all’interno di una missione nella zona di Karamoja. Un’esperienza di viaggio che nasce da tanti anni di impegno nel GIM di Germignaga.

Riprendiamo alcuni passaggi del loro diario.

La missione di padre Marco è un vero cantiere, e lui nel tempo è riuscito a raccogliere strumenti, attrezzi e mezzi. Nel compound arrivano ogni mattina giovani uomini, che grazie alla missione imparano anche alcuni lavori. Molti di loro non sono originari di Apeitolim: o hanno seguito padre Marco, oppure, come molti altri, sono arrivati qui perché la zona offre una scuola, dei pozzi, campi coltivabili.

C’è voglia di futuro, anche i bambini a scuola cantano “we march to the future”. Per costruire il futuro, però, non possono essere lasciati soli. L’Uganda, come molta parte dell’Africa, sconta un handicap in partenza che può e deve essere colmato da aiuti esterni. E allora penso alla missione di padre Marco e al sostegno che riceve da tanti, come alla gru che ci ha aiutato a sollevare i pezzi del “castello” del tank. Senza di essa, ce l’avremmo mai fatta da soli?

Nel tardo pomeriggio, finito il lavoro, grazie a Francesca che ormai è pienamente inserita nel gruppo delle teacher (porta perfino in missione i compiti da correggere!) facciamo la conoscenza di Anna, maestra della classe dei più piccoli della scuola materna, e di Michael, direttore della scuola primaria, gestita dal governo centrale. È bello il motto che la presenta “we make good citizens, we make bright learners”.
Insieme a loro, per la prima volta, usciamo dal compound e cominciamo a conoscere il villaggio di Apeitolim. Vediamo il piccolo dispensario, cui è connessa una maternità, le tante botteghe che vendono poco o nulla, incontriamo soprattutto tante persone e in particolare i bimbi. Il villaggio è composto quasi esclusivamente di capanne dal tetto in paglia, sono pochissime le strutture in lamiera.

La mattina di martedì era iniziata con la notizia della scomparsa di fr. Olindo, morto a 90 anni nella missione di Matany. Così, questa mattina ci siamo spostati per partecipare al funerale.

Padre Marco è partito ben prima dell’alba, col suo camion, per caricare materiale che servirà per il proseguimento dei lavori. Noi intorno alle 7.00, con Stefano alla guida. Ci accompagna Emmanuel, uno degli operai della missione, che però ci fa passare per una strada che ci regala un guado e un blocco nel fango, da cui usciamo con qualche fatica sotto lo sguardo di tre karimojong di cui uno ancora armato di lancia.

Il funerale di Fratello Olindo è un’occasione che riunisce praticamente tutto il clero missionario del Karamoja: ci sono i vescovi di Moroto e Kotido, padri da tutte le missioni, addirittura verso la fine della messa arriva anche Fratello Elio Croce da Gulu. Lo riconosco al volo, dopo aver letto molto sulla sua esperienza durante l’epidemia di ebola e nel supporto ai “night commuters“, le persone che durante la notte si rifugiavano, ai tempi degli attacchi del Lord Resistance Army guidati da Joseph Kony, nel Lacor Hospital di Gulu.
Durante la messa, con un grande sorriso, abbiamo visto arrivare anche don Gianni, il parroco di Cadegliano che è ormai un’autorità qui nel Karamoja, accompagnato da Marta e Sofia, due ragazze luinesi che, insieme a Vincenzo e Linda,  lo stanno accompagnando a Namalu. Si riunisce finalmente la compagnia del Gruppo Impegno Missionario.

Al termine del funerale ritorniamo alla cooperativa di Matany per fare scorta dei loro lavori.

Si pranza e poi si riparte. Il viaggio è lungo ma regala sempre visuali emozionanti, tra acacie da poster e picchi montuosi. Un’altra meraviglia è quella serale. Dopo il tramonto il cielo si riempie di stelle, davvero non ne abbiamo mai viste così tante.

Diario dall'Uganda

Per chi volesse seguire Marco e Francesca

Il Blog: ticket2smile

Come contribuire: Buonacausa

Su Varesenews: periodicamente pubblicheremo alcuni racconti e foto. Inoltre Francesca, nel periodo di viaggio, gestirà l’account Instagram del giornale

 

Pubblicato il 10 Agosto 2018
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