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Imf, un boccone amaro per la città

Pellicini: "Dispiacere assoluto". Disponibilità del Comune a coinvolgere la Regione nella partita

Avarie

È arrivato per ultimo, in consiglio comunale, ma è stato uno di quei bocconi amari che fanno fatica ad andare giù, specialmente a quelle 100 famiglie di dipendenti della Imf che sono da oggi senza reddito.

Del fallimento delle Imf di Creva si è parlato fuori dai punti dell’ordine del giorno del consiglio comunale di martedì sera (nella foto), incentrato sulla riorganizzazione dello storico mercato del mercoledì. Ma già ad inizio seduta molti erano i commenti sulla vicenda sviscerata sulla stampa on line nelle ultime ore ma che era già nell’aria da tempo, dopo l’avvio di una procedura concorsuale che non prometteva nulla di buono. Ieri la doccia fredda.

Il sindaco di Luino Andrea Pellicini durante la seduta ha spiegato di aver ricevuto una telefonata ieri mattina, lunedì, dallo stesso Gabriele Galante, patron della grande azienda di meccanica e carpenteria che ha dichiarato fallimento.

Pellicini ha ricordato il tono della telefonata, quello di sempre, diretto e commosso, come una delle ultime uscite pubbliche dell’imprenditore al circolo di Creva, il primo maggio scorso. Complice la crisi, e il restringimento del mercato russo dopo la guerra con l’Ucraina e le sanzioni derivate che di fatto hanno causato enormi scompensi finanziari all’azienda: queste le motivazioni del tracollo, ha spiegato il sindaco ai consiglieri e al pubblico presente.

Pellicini ha preso la parola alla fine della seduta del consiglio comunale dopo che a sollevare il problema è stata la consigliera di opposizione de “L’altra Luino” Enrica Nogara: «Una notizia che non avremmo mai voluto sentire – ha spiegato Nogara – . La mia solidarietà e di tutto il gruppo va alle famiglie ma anche al l’imprenditore che si è speso al limite delle sue forze. L’amministrazione ascolti chi chiederà aiuto».

Promessa raccolta dal sindaco: «La Imf di Creva è un’azienda importante, e le notizie di queste ore mi provocano un dispiacere assoluto».
«Ci mettiamo a disposizione da subito coi servizi del Comune per chi è in difficoltà e cercheremo in ogni modo di coinvolgere gli enti superiori, Provincia e Regione».

A tale proposito il vice sindaco Alessandro Casali ha già avuto contatti informali col Pirellone: «Ho parlato della questione col consigliere regionale Emanuele Monti e analizzeremo tutte le possibili azioni».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 13 Settembre 2016
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