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Stalking e incendio, ma lei lo bacia in tribunale

Colpo di scena all'udienza per un caso di persecuzione. La ragazza 24enne vuole perdonare l'aggressore

repertorio tribunale varese

La ragazza si è alzata in aula, nel mezzo dell’udienza e ha chiesto di poter parlare. Il giudice le ha negato la parola, ma alla fine del processo la giovane é tornata dal giudice e ha affermato di voler rimettere la querela contro l’ex fidanzato accusato di stalking. Non potrà ritirare le denuncia.

Vicenda paradossale, ma non isolata. Tuttavia, quello in corso a Varese contro Stefano Vallorini, 30 anni, non è solo un processo solo di stalking, ma comprende anche vari reati: incendi, danneggiamenti e distruzioni di auto, a Luino, di gente che non c’entrava nulla. La ragazza, 24 anni, sembra aver dimenticato tutto: è uscita dall’aula ed è andata in corridoio a cercarlo. Ha ottenuto il premesso dalla polizia penitenziaria, e mentre l’imputato usciva in manette, i due si sono fermati a parlare e si sono baciati.

Ok i sentimenti, ma il caso è molto grave. L’imputato in questo procedimento è accusato di stalking e incendio, ma ha già patito una condanna di primo grado per tentato omicidio, e per rapina a un benzinaio svizzero. Nel dicembre del 2013, è stato denunciato dalla ragazza per una persecuzione continua. Telefonate, inseguimenti, minacce al padre di lei, colpevole a suo dire di aver convinto la figlia a lasciarlo. Qualche giorno dopo incendiò un cassonetto dei rifiuti a Luino per colpire l’auto della ex fidanzata, e addirittura il 20 gennaio 2014 devastò 11 caravan, due carrelli e una barca, perchè voleva dare fuoco al mezzo del padre della ragazza.

In agosto incendiò nuovamente la macchina della 24enne. Il pm Sabrina Ditaranto ha chiesto 4 anni di carcere, l’avvocato difensore Corrado Viazzo ha invece chiesto l’assoluzione spiegando che le prove, e suo dire, sono solo indiziarie, in particolare per quanto riguarda le posizioni dei telefoni cellulari. La querela non può essere rimessa e dunque il perdono della ragazza, non riguarda la giustizia italiana.

Pubblicato il 02 Dicembre 2015
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