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Atterra l’elisoccorso e fa volare gazebo e bancarelle

Minuti di caos sul lungofiume: l'elicottero, arrivato per soccorrere una bambina, ha creato un vortice d'aria che ha ribaltato i banchi del mercatino e la merce esposta

Il frastuono dell’elicottero e subito dopo un forte vortice d’aria che ha travolto gazebo e bancarelle. Sono stati minuti di agitazione e subbuglio quelli che hanno seguito, nel tardo pomeriggio di sabato, l’arrivo dell’elisoccorso sul lungofiume di Sesto Calende: era sceso a bassa quota per permettere agli operatori di raggiungere tempestivamente la zona, nei pressi dell’Ufficio Turistico di viale Italia, dove era stato richiesto l’intervento del 118 per aiutare una bambina che era caduta a terra battendo la testa. Le condizioni della ragazzina erano apparse molto gravi e per questo motivo il medico ha ritenuto necessario raggiungere direttamente la zona in elicottero. Atterrare al campo sportivo avrebbe invece richiesto più tempo per raggiungere il viale. I soccorritori però, arrivando dall’alto non hanno visto le bancarelle del mercatino sul lungofiume, nascoste dagli alberi.

Il violento movimento d’aria, generato dalle pale in azione, ha generato il caos: «Quando ho sentito l’elicottero e mi sono accorta di quello che stava succedendo sono corsa verso il nostro gazebo che stava volando via – racconta una ragazza -. L’effetto è stato quello di un’aspirapolvere, tutta la merce è volata a terra e facevamo fatica a muoverci. Io ho afferrato le mie cose e sono caduta sul cofano di una macchina. Sono stati momenti di panico per noi e anche un vero disastro per i nostri prodotti che in parte sono andati distrutti».

Lo stesso racconto di quanto accaduto arriva da una donna che si trovava sulle scale del portico che collega il lungofiume con il centro del paese: «Siamo rimasti scioccati perché abbiamo visto volare ogni cosa. In quella zona ci sono delle telecamere, probabilmente hanno ripreso la scena».

Sul posto è intervenuto anche il sindaco di Sesto, Marco Colombo: «Mi sono precipitato lì appena l’ho saputo – spiega -. Ho parlato con gli ambulanti e mi sono offerto come interlocutore istituzionale per supportarli a ottenere evenutali risarcimenti, nonostante alcuni di loro mi abbiano anche insultato. Capisco lo spavento e il disagio ma in quel momento c’era un’emergenza e la priorità è stata raggiungere la ragazzina. Ringrazio il personale del 118 e le squadre di soccorso che sono intervenute».

 

Pubblicato il 09 Giugno 2014
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