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La gang dei ventenni che terrorizzava la piazza sestese

I carabinieri e la Procura hanno contestato a un gruppo di ventenni non solo singoli episodi, ma anche l'associazione per delinquere: "Controllavano il territorio". Cinque arresti all'alba e quattro denunce

Rapine a ragazzini, aggressioni verbali e fisiche e un "controllo del territorio" fatto di minacce e intimidazioni. Secondo i carabinieri e la Procura di Busto Arsizio, i tanti diversi episodi compiuti da una decine di ragazze e ragazze più o meno ventenni a Sesto Calende non sono isolati, ma il gruppo era una vera e propria gang. «In questo caso non direi baby, ma vera gang», dice il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Alessandro De Angelis. Gli inquirenti, dopo aver messo insieme il quadro complessivo, hanno contestato ai ragazzi anche l’associazione per delinquere: non erano appunto fatti isolati, ma un modo per controllare il territorio, in gruppo, con una gerarchia all’interno della gang.

I ragazzi sono ben conosciuti a Sesto Calende, dove da mesi stazionano in piazza dal pomeriggio a notte inoltrata. Secondo i carabinieri della Stazione di Sesto e della Compagnia di Gallarate, da maggio le loro azioni in centro alla cittadina sul lago sono andate crescendo: dal disturbo della quiete pubblica alle intimidazioni ai ragazzini, alle aggressioni, alle intimidazioni per avere di volta in volta cocktail o pacchetti di sigarette, fino a rapine di cellulari. Sette gli episodi contestati nello specifico al gruppo, tra cui quello particolarmente odioso in cui se l’erano presa con un uomo disabile psichico (in quell’occasione, uno dei ragazzi si era ferito e, una volta in ospedale, aveva danneggiato anche il pronto soccorso). Al di là dei singoli episodi, però, era il clima creato nella cittadina che ha spinto i carabinieri a procedere contestando il reato associativo: «Con il loro atteggiamento condizionavano l’ambiente, inducevano le persone a non presentarsi in piazza o a obbedire alle loro richieste», spiegano il maresciallo di Sesto e il capitano Michele La Stella, della Compagnia di Gallarate. Già a giugno era emerso che – al di là dell’episodio dell’aggressione al disabile – il gruppo creava grossi problemi a Sesto Calende, come riferito da diversi testimoni (nella foto, alcune armi sequestrate).

I ragazzi colpiti da ordinanza in totale sono nove, sei cittadini italiani, uno cittadino peruviano e due albanesi: i carabinieri si sono presentati nelle loro case questa mattina intorno alle 5.30, quando erano sicuri di trovarli in casa dopo la notte passata in piazza (uno di loro, in effetti, era appena rientrato). Cinque ragazzi sono stati arrestati (sono tutti residenti a Sesto Calende), mentre per altri quattro (due di Castelletto, una ragazza 18enne di Osmate, uno di Sesto) sono scattate le denunce e il divieto di entrata a Sesto Calende (per il sestese, il divieto di entrare in centro storico). Il loro capo era un 23enne peruviano, Antony Rodriguez, che già in due occasioni era stato arrestato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale: «Il leader peruviano stava impostando la banda sull’esempio delle Maras, le bande sudamericane, con due suoi fidatissimi, a livello più alto, e poi gli altri a scalare». L’indagine – partita da episodi del maggio scorso – è stata coordinata dal sostituto procuratore Raffaella Zappatini.

Pubblicato il 25 Ottobre 2013
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