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Lascor, ai lavoratori il sostegno di Forza Nuova

Il movimento di estrema destra esprime la propria solidarietà ai dipendenti della ditta di Sesto Calende che hanno rifiutato l’accordo sindacale e deciso dunque di non lavorare a ciclo continuo su più turni

Forza Nuova Varese esprime la propria solidarietà ai lavoratori dell’azienda Lascor di Sesto Calende, per la loro scelta di rifiutare(attraverso un referendum interno) una modifica del contratto di lavoro che li avrebbe costretti a lavorare a ciclo continuo anche la domenica. Pur comprendendo le esigenze di produzione ,il nostro movimento ritiene che , pragmaticamente,l’eliminazione del giorno di riposo e di festa settimanale non possa rappresentare la soluzione al problema (se non in misura assolutamente temporanea , eccezionale e volontaria e questo non è il caso in questione).
Non è ammissibile che ,per logiche puramente materialiste ,dirigenti e sindacati(uniti in uno"strano"connubio) impongano ai dipendenti lo sradicamento di un giorno da dedicare al proprio Dio (domenica non è un giorno qualsiasi per i cristiani),alla propria famiglia,alle proprie passioni,al
meritato riposo. Non è ammissibile che lo facciano con il ricatto morale dell’assunzione o del
non rinnovo di contratto ad altri dipendenti precari(ma se il lavoro aumenta costantemente e con percentuali così notevoli, perchè invece di imporre turni senza limiti non si ha il coraggio di assumere nuovi lavoratori a tempo indeterminato,aiutando tante altre famiglie in crisi?).
Non è ammissibile che una scelta libera e dignitosa venga dipinta come incomprensibile ed autolesionista scelta di operai lazzaroni,come nella sostanza è stata descritta dal sindaco di Sesto Calende. Non è ammissibile che questo sindaco dica poi che questa è una repubblica fondata sul lavoro (frase che non significa nulla,ma suona bene)per sbeffeggiare i dipendenti della Lascor,ma si dimentichi di considerare con rispetto la dignità di chi col suo lavoro sostiene anche la sua poltrona e mille altre come la sua.
Non è solo una questione di tradizione religiosa,ma è una necessita fisica e psicologica di ogni persona potere riposarsi in pace una volta ogni sette giorni,insieme alle persone con cui vive.
A cosa serve il lavoro,se non è possibile godere il frutto del sudore della propria fronte in serenità?A cosa serve il lavoro ,se non è possibile condividere con altri la bellezza di una giornata in cui ogni azione è meno banale,meno frenetica,più umana?A cosa serve il lavoro se il padre o la madre che portano a casa il sudato stipendio non sono mai presenti con i propri figli e con i rispettivi coniugi? Il lavoro nobilita l’ uomo;questo è vero. Ma questo avviene se esso è inteso
come strumento di elevazione del proprio operare,strumento utile a soddisfare i bisogni non solo banalmente consumistici di una comunità,ma anche intellettuali, affettivi,familiari. Questo avviene se il lavoro è inteso come strumento per intrecciare relazione formative sotto ogni aspetto,per sviluppare le proprie potenzialità,per porre le basi di una crescita personale che non si limita
solamente nel lavoro. Il lavoro nobilita l’ uomo ;questo è vero. In fondo esso si basa sulla
possibilità di creare un legame tra lavoratori di diverse capacità ed esperienze ,di raggiungere insieme attraverso la cooperazione e la libera volontà il bene comune di una nazione. Sfruttare una parte di questa comunità (sia nell’ industria,sia nel commercio o in altre ambiti)non è lecito,non è
giusto ed in fondo non arricchisce la società stessa, perchè il bene materiale procurato va a discapito della capacità di gustarlo e del senso di giustizia di ognuno di noi. Ecco,allora il lavoro non diventa più strumento di elevazione,ma strumento di oppressione. Uno strumento che diventa fine,un fine chiuso su sè stesso,sterile, autodistruttivo. I dipendenti della Lascor (anche quelli che non sarebbero stati magari toccati dall’ obbligo di lavoro continuato domenicale eppure hanno votato no)ci hanno
dato una grande lezione di dignità e di umanità. Questi valori non si comprano con duecento euro in più alla fine del mese,non si barattano. E siccome sono la base di ogni cosa ,del lavoro,della famiglia,del popolo,non ci resta che ringraziarli pubblicamente per questa loro testimonianza che arricchisce (questa volta nel senso più vero)ognuno di noi.
 
Ufficio Stampa Forza Nuova Varese

Pubblicato il 16 Gennaio 2012
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