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Ticino che passione: al fiume come al mare

Non si smentisce l'appeal del "fiume azzurro", quest'anno ricco d'acque. Un breve tour per le più apprezzate "spiagge" fra Turbigo e l'imbocco del Verbano

Ticino, che passione. Per chi proprio non ce la fa a passare la giornata tra l’asfalto e il cemento, la valle del Fiume Azzurro è un miraggio e una promessa. Nonchè, a volte, un’autentica scoperta: pace e bellezza a pochi chilometri dal caos. Ne sanno qualcosa gli habitué delle "spiagge" nostrane. ne "raccontiamo" qualcuna, ma per tutti l’invito è a visitarle, fosse per un breve "mordi e fuggi" o per una giornata serena. Abbiamo visionato per voi alcune di queste "marine" care a molti gitanti del weekend.

Turbigo. Non ha bisogno di molte presentazioni: è un po’ il "mare" dell’Alto Milanese, frequentato da tempo ormai immemorabile da bustocchi e non. Il ponte vede sfrecciare auto e treni, sotto, fra i sassi, si stendono come lucertole al sole i bagnanti, i bambini sguazzano nelle pozze osservando minuscoli pesciolini. Il biancore dei sassi, l’azzurro dell’acqua, il verde e l’argento degli alberi. Poco prima sul lato lombardo la Colonia di Turbigo, dall’altra parte ristorantini e locali. La valle digrada nella pianura, il fiume si allarga in braccia fra isolette ciottolose.

Tornavento di Lonate Pozzolo. La Castellana è luogo d’acque, stretta fra il Ticino, nel punto in cui se ne deriva il Naviglio Grande, e il canale industriale. Più in alto scorre anche il Villoresi. Anche in settimana la frequentazione è numerosa, su entrambe le sponde del fiume. La balneazione è vietata, almeno sulla sponda lombarda: con tanto di ordinanza del sindaco datata 5 agosto scorso e affisa in bella vista anche sugli alberi. Dall’altra parte, a Oleggio, già in Piemonte, non sembrano curarsene molto. Cose che succedono, quando anche sul Verbano l’acqua che non è balneabile per i piemontesi, lo può diventare per i lombardi. Sulle sponde, fra gli alberi e sui prati che digradano nel fiume gonfio d’acque ruggenti sui sassi sul lato piemontese, dove il fiume affronta una rapida, placide su quello lombardo che imbocca il Naviglio, una quantità di villeggianti di giornata. E qualche pescatore. Sullo sfondo, il caratteristico e secolare ponte in ferro di Oleggio, ormai vicino al definitivo pensionamento.

Castelnovate. Questa è una spiaggia più "segreta" e meno battuta, ma ben nota ai residenti dell’area Malpensa. Vizzola Ticino è il Comune di riferimento, un piccolo centro di poche centinaia di abitanti quasi isolato e nascosto dietro l’aeroporto. Passato l’abitato di Castelnovate, appollaiato a cavaliere di una panoramica ansa del fiume, si scende a tornanti nel bosco ad una bianca sassaia punteggiata di piante dalle foglie argentee che brillano al sole… e di asciugamani e bagnanti. Non molta gente, si sta comodi: e chi c’è si immerge allegramente, grandi e piccini. Con il rispetto e la prudenza dovuti al fiume (la corrente è forte e ci si tiene a riva, mentre in anni passati qui si attraversava a piedi). Qui non si vedono divieti di sorta, e la pace è rotta solo dal mormorio delle acque.

Somma Lombardo. In fondo alla discesa che parte dalla città , laddove la strada raggiunge il fiume e curva per seguirlo verso lo sbarramento di Porto della Torre, c’è la "marina" Manera e Ferrario. Niente sabbia, solo prati all’ombra delle frasche: un piccolo paradiso a due passi dalla strada. Il pienone è assicurato anche in settimana. E non tutti sono di Somma e dintorni: c’è chi viene anche da Busto Arsizio, avendo conosciuto e apprezzato il luogo. Anche per chi non ama l’idea di bagnarsi nel fiume, sulla cui reale pulizia in molti albergano dubbi, anche quando le acque appiono cristalline come in questo periodo (l’annata ricca di precipitazioni ha ben "rifornito" i nevai alpini), il bagno… di sole è assicurato. «Stessa spiaggia, stesso fiume» ci dice un gruppo di bagnanti, «da cinque anni sempre qui, sono le nostre ferie. Mare? Non ne abbiamo bisogno. Si sta bene così, il posto è bellissimo, poi ci facciamo compagnia…»

In battello, ma non a Ferragosto. Il Ticino si apre anche alla navigazione turistica: non nel weekend di Ferragosto nè nel successivo, però, ed è un peccato. È aperto il tratto di dodici chilometri fra Sesto Calende e Somma Lombardo, incassato fra sponde verdeggianti. Un primo passo cui ne seguiranno altri per garantire la navigabilità dell’intero tracciato Locarno-Milano (e in prospettiva Venezia): quasi un passaggio segreto fra due mondi, quello ameno e collinare del Verbano, tutto ville e giardini, e la Pianura Padana distesa sotto un cielo senza confini. Il debutto lo scorso 25 luglio, sotto l’egida della società regionale Navigli Lombardi. Grazie alla nuova linea di navigazione si potrà discendere il tratto iniziale del "fiume azzurro" tutti i fine settimana (tranne, come detto, quelli di Ferragosto e del 22-23 agosto), con quattro corse al giorno fino al 4 ottobre, al costo di 15 euro (gratis per i bambini fino a 6 anni, 12 euro per i bambini fino a 12 anni e per gli over 60). Per le prenotazioni ci si può rivolgere al call center al numero 02.33.22.73.36.

Cavalcare il fiume. E se poi davvero non potete fare a meno di navigare, ma volete farlo in proprio, con i vostri muscoli, c’è sempre la buona vecchia canoa. Per i percorsi a valle delle dighe, e fin giù alla storica Pavia, c’è tanto di blog con consigli e impressioni da chi vi si è dedicato. Un’emozione, anche questa, tutta da scoprire.

Pubblicato il 14 Agosto 2009
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