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L’assessore Campagnuolo: “Ad Angera i servizi sociali non si sono mai fermati”

Nel primo report del 2021 l'assessore alla persona traccia un bilancio delle attività messe in campo a quasi un anno dallo scoppio della pandemia

Antonio Campagnuolo

I servizi sociali non si sono mai fermati”. Nei primi mesi del 2021 il covid-19 continua a serpeggiare invisibile, ma ad Angera, così come nel resto della Provincia non mancano ogni giorno le tante risposte da parte di medici, infermieri e dei volontari dei servizi sociali, tutti impegnati a far fronte a questa difficile situazione. Sono ormai passati undici mesi da quando il coronavirus ha stravolto le nostre vite, con lo scoppio dell’emergenza sanitaria e della pandemia che duramente ha colpito il Varesotto, soprattutto durante la seconda ondata di quest’autunno e poi in inverno.

«Dalla metà del mese di ottobre 2020, ancora alle prese con mille richieste e problematiche quotidiane, abbiamo ripreso tutti i servizi attivati durante la prima ondata dell’emergenza sanitaria – scrive nel primo report del nuovo anno l’assessore alla persona di Angera Antonio CampagnuoloIl servizio sociale non si è fermato mai ed è oggi particolarmente sotto pressione nella gestione dei vari interventi da effettuare, anche perché il numero delle persone aventi necessità di supporto, rispetto al periodo primaverile, è notevolmente aumentato».

Un impegno massivo, che si protrae da mesi “in presenza” e in “smart working” per accogliere alle tante domande dei cittadini angeresi. «Per prima cosa – spiega Campagnuolo -, abbiamo cercato di capire quali domande giungono al servizio sociale e quali sembrano, nella percezione di chi ci lavora, i bisogni più urgenti. Le domande riguardano prevalentemente il sostegno economico ma, di pari passo, anche quello alimentare, contributi per pagare affitti, bollette e utenze. Molte sono le richieste di aiuti per la spesa o per i farmaci presentate anche da parte di anziani autosufficienti che oggi hanno paura di uscire».

Di fronte alle mille difficoltà, ad Angera è così nata una rete attiva di collaborazione tempestiva”, oltre che con il Centro d’Ascolto della Caritas, anche con la Protezione Civile, con il CVA e altri attori del terzo settore per realizzare velocemente interventi territoriali di distribuzione cibo, mascherine, farmaci e altri beni di prima necessità: «Di settimana in settimana aumentano le domande di anziani soli, alcuni che prima godevano del sostegno di badanti che oggi non sono più operative e, allo stesso modo giungono ai servizi domande di aiuto da parte di Colf e badanti che oggi sono senza reddito e senza protezioni sociali. Si è garantita l’assistenza domiciliare, anche se nelle ultime settimane si è andati un po’ in sofferenza vista l’alta richiesta e anche, purtroppo, la positività al Covid di alcuni operatori. Molte infine sono le domande di aiuto di famiglie con disabili in relazione alla chiusura dei servizi diurni e alle difficoltà di gestire situazioni complesse tra le mura domestiche. Crescono i bisogni di nuclei già fragili ma anche di tante situazioni che improvvisamente si sono aggravate non solo per la mancanza di reddito ma anche per nuovi bisogni legati al virus come la gestione delle dimissioni dopo le terapie intensive, bisogni dovuti a lutti o ospedalizzazioni che hanno messo in crisi equilibri famigliari spesso già precari o hanno lasciato minori soli».

«All’interno di tutte queste giornate frenetiche e pesantissime siamo comunque riusciti a seguire anche i progetti legati all’Educativa di Strada e al Centro Ricreativo – conclude l’assessore ricordando alcune fra le attività organizzate a distanza: Abbiamo cercato di dare continuità e di mantenere i contatti con i ragazzi della Casetta Pop Up e con i nostri anziani abituali frequentatori del Centro Ricreativo. Le educatrici del progetto Pop Up hanno continuato ad avere contatti in videochiamata e utilizzando Instagram con i ragazzi del quartiere Baranzit, riuscendo anche a coinvolgere nuovi bambini non del quartiere. Mentre con l’iniziativa “Due chiacchiere al telefono“, le animatrici del progetto Ba.Co. hanno ricevuto ed effettuato molte chiamate ai nostri anziani. Telefonate cariche di emotività legata al periodo che si sta vivendo, raccogliendo anche sconforto per l’impossibilità di ritrovarsi insieme».

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Pubblicato il 12 Gennaio 2021
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