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Acqua rossa nel torrente di Baveno: non è inquinamento, ma un fenomeno naturale

Le verifiche di Arpa hanno rilevato la sola presenza del ferro presente nei minerali e nelle rocce del territorio

Acqua rossa nel torrente Selva Spessa, ma si tratta di un fenomeno naturale. Martedì 22 dicembre , è arrivata la risposta dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale sulla segnalazione fatta dal Comune di Baveno a novembre per la presenza di una colorazione rossastra e odori rilevati nelle acque del torrente Selva Spessa, in prossimità del ponte sulla SS.33, tra Villa Fedora e viale Roma a Baveno.

“I risultati dell’indagine dell’Arpa – affermano il sindaco Alessandro Monti e il consigliere comunale con delega all’ambiente Filippo Ferrari – riportano che il tutto è riconducibile alla presenza naturale del ferro nei minerali e rocce presenti nel nostro territorio, e che non si rileva nessun problema esterno di inquinamento. Ringraziamo quindi ARPA e la Polizia Locale di Baveno per il lavoro congiunto svolto di segnalazione e verifica.”

La lettera dell’Arpa infatti comunica “che si è svolto un sopralluogo e si è visionata l’asta del torrente Selva Spessa dalla zona segnalata, alla foce a Lago e risalendo l’alveo sino in prossimità del manufatto della centralina idroelettrica Idroenergy.

In tutto il tratto sono visibili zone ove la colorazione dell’acqua è rossastra e sono presenti fiocchi di sedimento dello stesso colore, anche nella parte di alveo asciutto.

È stato prelevato un campione in corrispondenza del tratto di torrente ove è stata riferita la segnalazione. Dall’analisi microscopica effettuata il 24/11/2020 presso la sede Arpa di Omegna -Struttura SS K 13.03 – Produzione, si conferma la presenza di ferrobatteri. Come già rilevato più volte in passato il fenomeno legato alla colorazione rossastra ed al materiale fioccoso, così come rilevati nel torrente Selva Spessa in data 24/11/2020, sono riconducibili alla presenza di batteri filamentosi (ferrobatteri).

Questi batteri possono esistere allo stato latente nell’acqua di falda, dove l’ambiente è tipicamente ridotto. Tali microrganismi possono quindi accelerare la reazione che avviene naturalmente tra ossigeno e ioni ferrosi presenti nell’acqua, o sulla superficie di tubazioni metalliche; infatti a contatto con l’aria ed in presenza di sostanza organica, ossidano il ferro bivalente (ferroso) a ferro trivalente (ferrico) che, essendo insolubile, precipita sotto forma di fiocchi come rilevato durante i sopralluoghi effettuati. La presenza di ferro nelle acque sotterranee può essere legata alla natura dei minerali presenti nei terreni e nelle rocce dell’area in esame ed alla loro alterazione.
Infatti, il granito rosa di Baveno, presenta ossidi di ferro (Fe2O3 1,6 % e FeO 0,9 %) dovuti prevalentemente ad una delle componenti mineralogiche (biotite) della roccia stessa, I composti ferrosi che vengono ossidati sono prevalentemente FeO, che viene trasformato in Fe2O3, e il carbonato ferroso FeCO3, che deriva dalla degradazione atmosferica di rocce contenenti ferro”.

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Pubblicato il 27 Dicembre 2020
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