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Il carpooling dei frontalieri: da virtù a necessità con la nuova tassa sui parcheggi

Alcuni lavoratori hanno l’abitudine di andare al lavoro sulla stessa auto per risparmiare. Un comportamento che potrebbe diventare quasi d’obbligo per non andare ad intaccare il reddito se verrà applicata in Ticino la “tassa di collegamento”

Varie

Un colpo d’occhio tira l’altro e porta alla domanda: perché ci sono parcheggi vuoti in centro città e gran pienone in almeno due punti appena fuori, verso le principali direttrici di traffico che portano in Svizzera?
Siamo a Luino, un martedì mattina, abbastanza presto: non c’è mercato, non c’è traffico.

«È il “car pooling” dei frontalieri», ci dicono. «Arrivano prestissimo al mattino, si danno appuntamento qui e poi vanno al lavoro con una macchina sola». I luoghi del lavoro cominciano a popolarsi prima, molto prima di timbrare il cartellino. E a distanza dalla scrivania, dal cantiere o dal bar.

Si chiamano “parcheggio delle Serenelle” (nei pressi dell’omonimo lido, lungo al statale 394 a cui si riferisce la foto); parcheggio “della rotonda dell’ulivo”; il “parcheggio delle piscine”.

È il lavoro comune e il piacere di fare la stessa strada insieme che fa incontrare centinaia di persone ogni giorno in questi punti della città: lasciano l’auto e vanno al lavoro in due, tre per macchina. C’è inoltre il risparmio per la benzina, sebbene i prezzi non siano saliti, anzi sono scesi seppure non tanto quanto è sceso il valore del petrolio al barile. Ma questa è un’altra storia. E poi c’è la questione ambientale: si consuma di meno, a vantaggio dell’ambiente: giusto. Tutte motivazioni virtuose che fanno dei pendolari persone che si muovono al buio e imparano a ragionare al mattino presto.

Ma c’è dell’altro. Molte aziende ticinesi impongono da tempo il pagamento del posto auto: a fine mese, se utilizzi il posteggio di proprietà dell’azienda, paghi. Non è un ragionamento del tutto sbagliato soprattutto nell’ottica della sostenibilità ambientale dei trasporti che in Svizzera è un precetto costituzionale.

Quindi alcuni, muovendosi assieme, risparmiano.

Il fatto è che per i frontalieri, spostarsi al mattino presto coi mezzi pubblici non risulta sempre agevole: affermazione certamente non valida per tutti i lavoratori d’oltreconfine, ma per molti sì.

Il primo pullman che parte per Lavena Ponte Tresa si muove alle 6.48 da piazza Libertà (traghetti). Il che vuol dire, nel caso di chi lavora a Lugano, dover prendere il treno alle 7.20 da Ponte Tresa (Ch) e arrivare in città alle 7.40: in tutto sono una decina i pendolari che seguono questa soluzione, che è cara: 8 franchi e 20 fino a Lavena Ponte Tresa più 6 franchi e 40 da Ponte Tresa a Lugano col “trenino”.

E per chi deve recarsi oltre il valico di Zenna? C’è il treno, ma la prima corsa parte da Luino alle 7.10 e arriva a Cadenazzo (Locarno) alle 7.42: anche in questo caso potrebbe essere tardi.

Quindi? Quindi l’auto rimane ancora il mezzo preferito. Ne passano tante, in direzione Svizzera il mattino presto.

I dati delle centraline di traffico di Maccagno*, che si trova esattamente sulla direttrice battuta dai frontalieri, parlano di una media di 1.069 veicoli in transito verso nord (Ch) dalle 5.00 alle 7.00 di ogni giorno lavorativo; 1.411 dalle 16 alle 18.00 verso sud (traffico di rientro). Non sono poche, specialmente se si tiene conto dei colleghi che lasciano la loro auto ai parcheggi di Luino.

Non è finita. Condividere l’auto per andare al lavoro potrebbe diventare quasi un obbligo qualora dovesse entrare in vigore la “tassa di collegamento”.
Si tratta di un provvedimento adottato dal Consiglio di Stato ticinese (il governo) che prevede di far pagare i posteggi ai grandi generatori di traffico per incentivare il carpooling e per sgravare il traffico nel Sottoceneri.

La tassa sarà a carico dei proprietari di posteggi con una dimensione a partire da 50 posti auto e sarà differenziata secondo la destinazione degli stessi: i posteggi per residenti non verranno tassati; quelli a servizio dei commerci verranno tassati da 1 a 3 franchi al giorno di utilizzo e quelli destinati ai dipendenti da 1 a 5 franchi al giorno – spiega il contenuto di una nota del Consiglio di Stato dello scorso 4 novembre . I generatori di importanti correnti di traffico che si dimostreranno particolarmente virtuosi (riduzione di posteggi unita alla promozione della mobilità aziendale, del carpooling e di altre modalità sostenibili) potranno beneficiare di una riduzione della tassa.
Il Consiglio di Stato intende fissare per il primo anno la tassa a 1.50 franchi/giorno per i commerci e 3.50 franchi/giorno per i dipendenti e genererà un’entrata di 18 milioni di franchi”.

Su questo argomento non tutti in Ticino sono d’accordo, anzi. A fine gennaio sono state depositate oltre 20 mila firme da parte delle associazioni economiche ticinesi per indire un referendum sulla decisione dell’esecutivo: la tassa al momento non è attiva e i ticinesi sono chiamati al voto il prossimo 5 giugno.

E i frontalieri? Tassa o non tassa è facile immaginare che pochi, fra quelli dell’Alto Verbano, rinunceranno al carpooling.

 

*I dati di questo articolo riguardano la media di 6 giorni lavorativi da lunedì 25 gennaio a lunedì primo di febbraio, esclusi sabato e domenica

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it
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Pubblicato il 15 Febbraio 2016
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