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Il laser in urologia: l’andrologo Danilo Centrella spiega i benefici della tecnologia

Il medico chirurgo, direttore della struttura complessa di urologia del Verbano Cusio Ossola spiega come la tecnologia venga in aiuto del medico per migliorare la cura

pillole della salute di centrella

La pillola di salute di oggi punta alla tecnologia. Con il dottor Danilo Centrella, medico chirurgo specialista in urologia e andrologia e direttore della struttura complessa di urologia del Verbano Cusio Ossola, approfondiamo il tema dell’utilizzo del laser, una metodica mininvasiva che offre numerosi vantaggi, con qualche attenzione.

Tutti conoscono il genio della nostra umanità Albert Einstein che è stato il primo a esprimere il concetto di laser di cui noi oggi sentiamo parlare in medicina. Einstein scriveva “ non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati”.  E da lì nel 1917, quindi all’inizio del secolo, ha avuto la geniale idea che consisteva nel poter stimolare l’emissione di radiazioni di un  tessuto, bombardandolo con un’energia di un materiale. Da qui in poi, il concetto di stimolazione laser è stato sviluppato nel 1950  da uno studioso americano di nome Charles Towens, che sviluppò il primo laser, che in realtà si chiamava “maser”, utilizzando le microonde, poi gli infrarossi e poi la luce visibile, proprio la luce visibile che utilizziamo ancora oggi come laser.

Cos’è? È una fonte di energia, con una luce visibile, con una particolare potenza e lunghezza d’onda che bombarda e tessuti e determina una trasformazione di questi tessuti, per meglio dire, provoca una sublimazione. Non è in realtà una vaporizzazione, ma una sublimazione di questi tessuti.

Quali tessuti? In urologia di tutti i tipi. Ci sono tre laser principali che noi utilizziamo: quello all’olmio, quello al tullio e il famoso Green laser che sono diversi strumenti con diverse lunghezze d’onda che possono agire su diversi tessuti .

La prima patologia che si può curare è la calcolosi: pensate che le fibre ottiche laser sono talmente piccole, sono grosse come un capello, quindi possono essere inserite in strumenti molto molto molto piccoli. In questo modo possiamo arrivare all’interno delle cavità renali, riuscire a coagulare o a togliere dei piccoli tumori, bombardare, frantumare, vaporizzare e polverizzare i calcoli, cose che prima erano impensabili poter fare endoscopicamente. Quindi senza tagli, senza chirurgia devastante . E poi è famoso nel trattamento dell’ingrossamento prostatico benigno. Sappiamo che 7 milioni di Italiani attualmente soffrono di disturbi della minzione, cioè del urinare per ingrossamento della parte interna della prostata . Bene, con questi tipi di laser, come fonte energetica su queste fibre, i tessuti prostatici possono essere sublimati, vaporizzati, eliminati o nelle prostatiti di grosse dimensioni, enucleati proprio come il nocciolo di una ciliegia, per permettere al paziente di poter urinare normalmente.

Ma non solo per questo. Noi li stiamo utilizzando nella chirurgia laparoscopica delle patologie tumorali come il tumore del rene, nei restringimenti dei canali che portano le urine all’esterno, come le stenosi uretrale o le stenosi ureterali, insomma per tutte le patologie di tipo urologico che possono interessare il soggetto. 

Quali sono i vantaggi? queste fibre luminose ad ampia potenza hanno un grosso feeling per il tessuto liquido ed in particolar modo per l’emoglobina che è una delle molecole all’interno del nostro sangue. Sono proprio attratte dall’emoglobina e quindi l’utilizzo determina una forte potere di coagulazione, quindi di evitare l’emorragia . Per questo  i trattamenti sono molto più veloci, l’ospedalizzazione molto più veloce, i trattamenti sono molto più rapidi.

 Ovvio che, come tutto quello che viene in tecnologia, è talmente rapido l’avanzamento tecnologico che non si riescono a fare studi di confronto perché una volta che si inizia uno studio è già pronto un nuovo strumento. Io, sono da 3 anni nel VCO, e da 3 anni mi si stanno presentando ogni 6 mesi laser sempre più potenti, sempre diversi. Quello che dico sempre ai pazienti è : grande strumento grande tecnologia, ma nelle mani giuste perché è il rischio è come quello di guidare una macchina da Formula 1 con le mani sbagliate. Quindi rivolgetevi sempre prima al medico di base, poi allo specialista con una grossa esperienza “taylor”, cioè trattamento sartoriale sulla patologia del paziente. Quindi grande tecnologia laser ma non laser per tutti benissimo

Chi volesse maggiori informazioni può visitare il sito del dottor dottor Danilo Centrella, medico chirurgo, specializzato in urologia e andrologia e direttore della struttura complessa di urologia del Verbano Cusio Ossola www.danilocetrella.it.

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Pubblicato il 10 Giugno 2022
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