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Sos Ossola: sì o no al nuovo ospedale a Domodossola?

Bernardino Gallo: “Il nuovo ospedale nascerebbe già vecchio. Che ruolo per San Biagio e Castelli e che caratteristiche all’area materno infantile al San Biagio?”

Riceviamo e pubblichiamo

Tornerebbe in auge tra i soliti noti la costruzione ex novo di un nuovo ospedale a Domodossola e la domanda è: ”Cui Prodest? O anche chi è fregato? Con la logica precedente fatta di specializzazioni sempre più numerose e i numeri di utenti sempre più grandi per garantire la qualità dei servizi e degli interventi, soprattutto in una realtà periferica e di confine come la nostra con scarsa popolazione un nuovo ospedale sarebbe realizzato vecchio anche con una realizzazione veloce di 4-5 anni. Soprattutto da noi sarebbe utile realizzare una stretta interconnessione tra la rete ospedaliera regionale e partire dal collegamento funzionale delle strutture di primo livello che nella nostra realtà sono il Castelli e il San Biagio e i secondi che sono molteplici tra cui Novara, Alessandria, Torino e altri.

Comunque non solo un nuovo ospedale nascerebbe vecchio ma riattiverebbe il conflitto tra Verbano e Ossola e metterebbe in discussione la stessa presenza del Castelli che in una realtà come la nostra, è importante insieme al Madonna del Popolo e al San Biagio. Non possiamo affossare il Castelli che deve procedere migliorare anche con il supporto dei privati convenzionati che possono contribuire, non solo in termini organizzativi ed economici, ma ad apportare un allargamento di utenti oltre a quelli del VCO. Pertanto meglio continuare a migliorare l’esistente che costerebbe molto meno della metà del nuovo e inutile nuovo ospedale.

Non mi associo alla critica generalizzata della lentezza delle procedure per costruire ex novo e all’alta possibilità che vi possano essere ruberie varie. Battiamoci perché la rete ospedaliera del VCO sia integrata, collaborativa e unitaria e che, oltre ai collegamenti verso l’alto, s’integri con le attività socio sanitarie del territorio per garantire una risposta articolata e adeguata alle esigenze degli utenti.

In conclusione non siamo per niente favorevoli all’ospedale nuovo sia a Domodossola, sia altrove e ci battiamo per la continuità delle strutture ospedaliere esistenti con gli opportuni miglioramenti e integrazioni. Siamo consapevoli che altri confermeranno il loro favore al nuovo ospedale a Domodossola e ci chiediamo se lo daranno per motivate ragioni o per essere succubi alle scelte di alcuni personaggi politici. Ultima questione è la richiesta della presenza adeguata dell’area materno infantile al San Biagio e non più dell’ex “punto nascite e country pediatrico” distrutto e bombardato insieme al suo ideatore. Occorre una presenza dell’area materno infantile, spalmata secondo le necessità tra i due presidi dove le mancanze possono anche essere coperte da gettonisti, ma per entrambi i presidi ospedalieri e non solo al San Biagio.

Altra questione che nessuno solleva se non noi è che le donne possano partorire dove desiderano e che non vi siano “protocolli” capestro che dirottino i parti a Verbania o costringano donne ossolane ad andare altrove anche fuori regione aumentando la mobilità passiva o negativa che dir si voglia.

Ultima considerazione è sulla riapertura infiocchetta “parola mantenuta”. Siamo convinti che se non avessimo mobilitato le donne sul web e con la notevole “raccolta forme”, non se ne sarebbe fatto niente. Del resto il mandare qualche attrezzatura dell’ex punto nascite altrove, (tra le attrezzature regalate), ammucchiare i mobili allo scatafascio come foto vere, cercare di persuadere chi operava al punto nascite di cambiare “evitando di fare le notti”, significava di voler mantenere le promesse? Sono convinto assolutamente di no e i fatti sono evidenti e chiari.

Il Presidente SOS Ossola Cusio Verbano e già presidente USSL 56 Ossola
Bernardino Gallo

di
Pubblicato il 17 Giugno 2020
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