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Dialetto, luoghi, bisogni del territorio, l’ecomuseo della Veddasca è pronto a partire

Sabato 6 settembre all’Auditorium comunale di Maccagno prenderà il via la il progetto dell’Ecomuseo “Veddasca”. Intanto il comitato costituente gira per i paesini coinvolgendo i cittadini e raccontando loro del progetto

Ecomuseo Veddasca

Un territorio vasto, ricco di tradizioni, somiglianze linguistiche, risorse e problematiche comuni. Un’area importante, da mettere in risalto e di cui occuparsi con attenzione e consapevolezza.
Sta nascendo l’ecomuseo “Veddasca”, che comprenderà un territorio trasversale ad alcuni comuni, Maccagno con Pino e Veddasca, chiaramente, ma anche Agra, Dumenza, Curiglia con Monteviasco, Tronzano Lago Maggiore e l’area del Gambarogno, che espone la bandiera svizzera, ma per tanti motivi può essere agglomerato a questo discorso.

Oltre trenta gli “ecomusei” in Lombardia

Ma cos’è un “ecomuseo” e come può interessare la popolazione?

Ecomuseo Veddasca

A spiegarlo è l’ex sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca, Fabio Passera, che insieme a Diego Intraina si sta spostando di paese in paese, portando con sé una serie di pannelli esplicativi e, soprattutto, tanti concetti da condividere.

Il primo, fondamentale, è che l’ecomuseo non si pone in contrapposizione con le Amministrazioni locali, tutt’altro. L’obiettivo è quello di coinvolgere la cittadinanza e renderla consapevole della sua importanza nella gestione, nella cura e nella salvaguardia di tutte quelle caratteristiche che rendono un’area idonea a essere denominata, appunto, “ecomuseo”. Lingua, tradizioni, storia, problematiche, bisogni: tutto concorre a trasformare l’ecomuseo Veddasca in una porzione di territorio in cui riconoscersi.

«In Lombardia ci sono una trentina di ecomusei e poco più di un centinaio in tutta Italia – ha spiegato Passera durante un recente incontro tenutosi al circolo di Graglio – non si deve pensare a un organismo alternativo alle Amministrazioni comunali, anzi. Piuttosto un luogo capace di elaborare le vere necessità delle persone e di renderle autonome nel loro processo decisionale. Questo è, in sostanza, il punto della questione: sono le persone i veri protagonisti della Storia, perché solo loro conoscono i loro bisogni sociali e possono contribuire a farli diventare il centro della crescita e della rinascita civile».

Ecomuseo Veddasca
Passera durante la serata a Graglio

Il 6 settembre appuntamento in Auditorium a Maccagno

Per raccontare al meglio il progetto, il gruppo costituente ha organizzato una giornata di studio pensata e realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi Insubrica di Varese, che alla mattina vedrà alternarsi sul palco relatori qualificati e chiamati a dare il proprio contributo per far cadere gli ultimi veli circa dubbi e metodologie da mettere in campo.

Ecomuseo Veddasca -6 settembre 2025 -

Ecomuseo Veddasca
-6 settembre 2025 –

Moderati da Paola Castiglione, saranno cinque i percorsi che tracceranno il quadro della situazione sopra abbozzata. Inizierà Paola Biavaschi, Direttrice del dipartimento di scienze umane e dell’Innovazione del Territorio dell’Università degli Studi dell’Insubria con un intervento su” Ritorno al futuro: costruire una visione territoriale tramite il dialogo tra scienze dure e scienze umane”.
A seguire sarà la volta di Tamara Piazza, Municipale – noi diremmo “Assessore” – del Comune di Gambarogno (CH) che parlerà di “Nuovi orizzonti: paesaggi senza confine”.
La Responsabile del Settore Territorio della Provincia di Varese Lorenza Toson, si concentrerà invece su un altro aspetto interessante: “L’Ecomuseo nello scenario di area vasta; aree interne e strategie provinciali”.
A seguire sarà la volta di Emilio Aliverti, Sindaco di Jerago con Orago e Presidente dell’Ecomuseo delle Piane e dei luoghi Viscontei del Varesotto, che porterà la propria esperienza che ci porterà nel cuore del problema. “Ecomuseo: punto di arrivo o punto di partenza?”.
Al termine della mattinata, interverrà Andrea Candela, Professore associato dell’Università degli Studi dell’Insubria, che parlerà di “Che cosa è un Ecomuseo”. Giusto per mettere una parola definitiva sulle potenzialità di uno strumento, a suo modo, rivoluzionario.

Dopo la pausa pranzo, i lavori riprenderanno con dei Laboratori facilitati da Gloria Gelmi, finalizzati alla costruzione di una Carta di Comunità. Lo si farà attraverso una specifica tecnica chiamata “World Café” (“Caffè del mondo”), un luogo dove dar vita a conversazioni informali, vivaci e costruttive, su questioni che riguardano la vita di una Comunità. Al termine, la sintesi della giornata e l’avvio di una Agenda costituente.

Acli Cadero

Di particolare rilevanza, per gli organizzatori, sarà il momento del pranzo (che è libero ma per il quale è necessario prenotare entro il 1° settembre mandando un messaggio whatsapp al nr. 338 483 8844). Per l’occasione saranno i produttori locali a preparare un buffet a chilometro zero, in perfetta sintonia con lo spirito e le finalità che si prefigge l’Ecomuseo.
Un appello al quale hanno risposto con entusiasmo alcuni produttori che operano all’interno del perimetro in cui si muove l’Ecomuseoveddasca.

La giornata gode del patrocinio e del fattivo sostegno del comune di Maccagno con Pino e Veddasca e dei quattro Enti aderenti l’Unione dei Comuni Prealpi (Dumenza, Agra, Curiglia con Monteviasco, Tronzano Lago Maggiore). Fondamentale, per gli organizzatori, il contributo di Pro loco Maccagno Lago Maggiore, e i volontari della Casa dei Colori e delle Forme di Maccagno.

Ecomuseo Veddasca

L’ingresso all’iniziativa è assolutamente libero e, come scrivono gli organizzatori auspicando una partecipazione numerosa, “aperto a chiunque abbia interesse per questi temi”.

Pubblicato il 23 Agosto 2025
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