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Per i dipendenti della Leggiuno spa c’è la cassa integrazione straordinaria

La richiesta è per 12 mesi ma realisticamente ne verranno concessi quattro. L'accordo è stato votato all'unanimità dall'assemblea dei lavoratori. Il 13 settembre incontro con il ministero

Leggiuno SPA, pmi day

«In questo momento il vero alleato dei lavoratori della Leggiuno spa è il tempo». Ernesto Raffaele, sindacalista della Filctem Cgil, e Allesandra Savoia, della Femca  Cisl dei Laghi, unitamente alla rsu aziendale hanno ottenuto un primo risultato importante. Siglando l’accordo per la cassa integrazione straordinaria, approvato all’unanimità dall’assemblea dei lavoratori, è indubbio che i sindacati di categoria hanno guadagnato tempo prezioso. Da una parte hanno tutelato il reddito degli 81 lavoratori ancora presenti in azienda (erano 140 all’inizio), dall’altra hanno messo le basi affinché il liquidatore e anche il ministero dello Sviluppo economico possano valutare con più calma eventuali acquirenti.
Non è una semplice speranza, ma qualcosa di più. La Leggiuno spa è un’azienda tessile importante con una storia lunga un secolo e un ciclo produttivo di grande qualità, che va dalla preparazione alla tessitura dei filati, dalla tintura alla stampa, fino al finissaggio, tutto integrato nello stesso stabilimento.
La volontà è quella di mantenere questa produzione sul territorio. Per questo motivo i sindacati di categoria hanno chiesto al Mise di essere costantemente informati sulle richieste di eventuali compratori interessati a rilevare lo stabilimento, mentre alla Regione di essere parte attiva laddove ci fossero offerte credibili. Un’attenzione più che giustificata per evitare che la Leggiuno spa finisca nelle mani di speculatori interessati solo alle quote di mercato, ma non alla prosecuzione della attività industriale.

L’ISTITUTO DELLA SOSPENSIONE

La richiesta di cassa integrazione straordinaria per cessata attività è stata fatta al ministero del Lavoro per la durata di dodici mesi. Con tutta probabilità, ne verranno concessi quattro, ma nel momento in cui l’ammortizzatore sociale verrà rifinanziato, la richiesta sarà già pronta per poter proseguire. «Inoltre a livello nazionale – spiegano Raffaele e Savoia – per quanto riguarda il Decreto Aiuti, stanno discutendo delle casse integrazioni speciali, come quella relativa al Covid del 2020. Pertanto in prospettiva i lavoratori potrebbero usufruire di altri strumenti di sostegno al reddito».
La cassa integrazione straordinaria è uno strumento duttile. Prevede infatti l’utilizzo dell’istituto della sospensione per il periodo in cui la misura è concessa. In questo modo il lavoratore può andare a lavorare in un’altra impresa facendosi assumere a tempo determinato.

I PAGAMENTI ARRETRATI

L’ammortizzatore sociale sarà erogato direttamente dall’Inps. In attesa dell’intervento dell’istituto previdenziale, il sindacato ha chiesto al liquidatore di pagare le spettanze arretrate dei lavoratori, ovvero il 60 per cento della retribuzione di luglio e l’intero mese di agosto. Richiesta accolta con disponibilità, non appena ci sarà la liquidità necessaria a saldare gli arretrati.

LA PROCEDURA DI MOBILITÀ

C’è anche la partita dell’apertura della procedura di mobilità nel caso ci fossero lavoratori in uscita in Naspi. Anche su questo fronte i sindacati hanno avuto via libera dall’assemblea dei lavoratori per poterne discutere con il ministero del Lavoro. Nel frattempo la convocazione delle parti sociali è arrivata ed è prevista per il 13 settembre alle ore 10 in videoconferenza.

Ernesto Raffaele della Filctem Cgil un sassolino dalla scarpa però se lo vuole togliere: «I gufi che credevano che questa azienda fallisse dall’oggi al domani dovranno ricredersi. Noi passo dopo passo andiamo avanti. Un grande ringraziamento a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori per la fiducia dimostrata».

Pubblicato il 08 Settembre 2022
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