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“Riusiamo Verbania”, nuova vita a spazi ed edifici in disuso

Il progetto è stato presentato al Maggiore

“Riusiamo Verbania”, nuova vita a spazi ed edifici in disuso Il progetto è stato presentato al Maggiore

VERBANIA – E’ partito, ieri pomeriggio col convegno di presentazione al foyer del Maggiore, il progetto “Riusiamo Verbania”, tentativo di restituire fruibilità atraverso collaborazioni tra pubblico e provato a spazi ed edifici urbani inutilizzati. “Il 1° marzo – ha ricordato aprendo i lavori il sindaco, Silvia Marchioniniin giunta abbiamo adottato la delibera d’indirizzo”.  A giorni, dal sito www.riusisamolitalia.it, curato dai due esperti cui s’è affidato il comune – l’architetto Roberto Tognetti e il professor Giovanni Campagnoli, sarà possibile scaricare le schede d’adesione. I moduli cartacei sono stati distribuiti, e in parte restituiti compilati, a fine convegno.  L’ex-Pretorio in piazza Ranzoni, lasciato libero dal Consorzio servizi sociali del Verbano, ha esemplificato il sindaco, è quasi pronto: "Basta una rinfrescata all’imbiancatura delle pareti” Per altri, come palazzo Cioia a Suna, la riqualificazione ha un costo preventivato da 4 milioni di euro non sostenibile da parte del comune. Ma l’ostacolo dei costi può essere superato, ha suggerito Campagnoli, con progetti "magari collegati, anche se non necessariamente, da parte di start up, associazioni o anche singoli con idee innovative in modo da occupare tutti gli spazi disponibili”.  E per il budget, ha suggerito Tognetti, “si possono utilizzare modalità di raccolta che, negli anni ’80 quando sono entrato nel mondo del lavoro, non esistevano come il crowfunding o ricorrere ai lasciti testamentari”. Detta così sembra un azzardo ma, assicura Campagnoli, “in altre parti d’Italia si sta rivelando un incentivo al ritorno di giovani che se n’erano andati dall’Italia in cerca di un futuro ed ora stanno tornando”.
Tognetti e Campagnoli sono fra i massimi esperti di riuso a livello nazionale, autori del libro “Riusiamo l’Italia. Da spazi vuoti a start up culturali e sociali".
 

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Pubblicato il 17 Marzo 2018
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