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Crippa: Tecnoparco, un’occasione persa da centrodestra e centrosinista

Crippa: Tecnoparco, un’occasione persa da centrodestra e centrosinista

VERBANIA – “Abbiamo voluto visitare Tecnolab perché rappresenta un’occasione perduta a causa della cattiva gestione di centrodestra e di centrosinistra che, in questi giorni, si stanno affrontando rinfacciandosi la responsabilità di un fallimento al quale entrambi hanno concorso”, ha commentato il deputato uscente Davide Crippa al termine della visita in ciò che resta del mai decollato Tecnoparco del Lago Maggiore. Visita effettuata in compagnia di Simona Pedroli, candidata nell’uninominale Vco Aronese alla Camera. “Un fallimento – ha proseguito Crippa – il cui ultimo responsabile è il collega Enrico Borghi (Pd) che ha lasciato la presidenza soltanto dopo essere entrato in parlamento”. “Anziché creale un polo d’innovazione che avrebbe potuto far decollare piccole e medie imprese green, s’è preferita la politica dello “spezzatino”, la cessione di singoli capannoni ai privati”. “E’ lo stesso schema disastroso – ha cambiato argomento il parlamentare pentastellato – che il centrosinistra sta portando avanti con l’ospedale unico. Un modello che già non sta funzionando a Verduno. Anche lì c’era il dualismo fra alba e Bra, così si è scelto Verduno che non va bene né ad Alba né a Bra, come qui da voi. Ed è in collina, come il vostro. Finanziariamente si sta trasformando in un bagno di sangue per i problemi idrogeologici connessi. Con i costi tutti in carico al pubblico e i guadagni a beneficio del privato, In altre regioni dove è stata percorsa la stessa strada, le prestazioni sanitarie a carico dell’utenza si stanno rivelando superiori a quelle dove c’è solo il pubblico”.
Richiesto di un parere sull’effettiva disponibilità dei fondi Cipe per la statale 34 sulla quale si sono scontrati verbalmente la candidata forzista Mirella Cristina e il vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna, Crippa ha dichiarato: “Le delibere Cipe non costituiscono, di per sé, alcuna certezza. Occorre andare a fondo su quel che c’è e per fare cosa. Trovo singolare che forze politiche ugualmente responsabili dei ritardi che il territorio sta pagando si accusino a vicenda”.
Pedroli, dal canto suo, ha ricordato come “solo grazie al gruppo regionale 5 Stelle siano arrivati 1,5 milioni dei 12 di canoni idrici che il territorio aspettava da anni”. “Sono le incongruenze di un sistema che voleva liquidare le province ma non c’è riuscito, a causa del referendum del 4 dicembre 2016. E’ stato costretto a mantenerle ma senza soldi trasformandole in inutili carrozzoni”, è la valutazione di Crippa.
 

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Pubblicato il 23 Febbraio 2018
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