“Una vita, la sua, spesa al servizio degli altri”. Utilizza queste parole l’assessore alle politiche sociali di Gravellona Anna Di Titta per ricordare Maria Francesca Roberto, che un male incurabile si è portata via a 84 anni. Una donna speciale, che insieme al padre ha gestito un tabaccaio a Gravellona e che è stata sempre al servizio della comunità.

“Sono stata con lei fino all’ultimo: da sempre continua la Di Titta- abbiamo lavorato a stretto contatto. Era una donna forte, speciale, che aveva sempre un sorriso, una parola di conforto e di ottimismo per tutti. Lascia davvero un vuoto incolmabile in tutta la comunità, perché vi posso assicurare che non c’era associazione di volontariato per la quale Maria Francesca non si sia mai spesa. Era una di quelle persone speciali, che sarà impossibile dimenticare”.

Commosso anche il ricordo del Soroptmist Verbano, che riportiamo integralmente:

Maria Francesca ha donato particolare impegno ed entusiasmo al nostro sodalizi,  di cui ha fatto parte dal 1984, ricoprendo cariche e incarichi a tutti i livelli e spendendosi sempre con dedizione ed entusiasmo non comuni per le attività di servizio proprie del club, di sostegno alla donna e promozione dei diritti umani per tutti.

L’impegno, caratterizzato inoltre da competenza e autorevolezza non comuni, dettate dalla lunga pratica anche nella gestione della vita associativa, di cui conosceva a fondo i meccanismi amministrativi, non è mai andato disgiunto da un profondo senso di amicizia, che dimostrava alle socie con gesti concreti e con una grande disponibilità all’ascolto di tutti e di ciascuno.

Anche per AISM, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Maria Francesca è stata un saldo punto di riferimento, fin dalla costituzione nel 2002 della sezione VCO dell’associazione che segue e supporta i malati di sclerosi multipla e le loro famiglie. Ella è stata tra i fondatori della sezione locale, per la quale si è prodigata ricercando e organizzando la sede operativa a Gravellona Toce. Fino agli ultimi giorni che le sono stati concessi dal feroce male ha dato la sua attiva presenza nella sede sociale, curando, con uno spirito di servizio encomiabile, i contatti con gli assistiti e con la rete associativa regionale e nazionale.

La sua vivace intelligenza le consentiva infatti di padroneggiare gli strumenti digitali con una disinvoltura non comune per la sua fascia d’età, competenza preziosa che aveva messo a disposizione dell’associazione, insieme alle sue spiccate doti umane di sensibilità e generosità verso il Prossimo.

L’ha sostenuta sempre nel suo cammino una grande fede, che ha professato, letteralmente, “in parole ed opere” in ogni momento della sua vita. I gravellonesi la ricordano anche per il lungo impegno parrocchiale nella commissione economica e nella gestione dell’attività pastorale e di supporto per gli anziani.Resteranno come un vivido esempio nel ricordo di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla i suoi tratti eleganti, i modi discreti e gentili, l’umiltà unità alla capacità di mettere al servizio degli altri le non comuni doti di sapienza.

Mancheranno a chi le era più vicino lo spirito d’amicizia, la voglia di vivere e il desiderio di conoscere, che la portavano ad amare i viaggi, che intraprendeva talvolta anche da sola con piglio intraprendente e capacità d’autonomia.

Mancheranno, a tutta la comunità, alla famiglia e ai sodalizi di cui ha fatto parte, la sua concreta capacità di dare tutta sé stessa ed i suoi talenti a sostegno degli altri.