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In bici da Domodossola a Bormio in 24 ore

Una pedalata “non stop” dal Sempione allo Stelvio per l'appassionato di ciclismo Raffaele Dalle Fratte

Esattamente 24 ore e 30 minuti. È il tempo che Raffaele Dalle Fratte, un appassionato di ciclismo, ha impiegato per percorrere i 500 km che collegano Domodossola a Bormio, passando per i maggiori passi delle Alpi centrali. Un itinerario che si sviluppa su 13.300 metri di dislivello. La partenza alle 12.30 del 12 settembre dal capoluogo ossolano: Sempione, Furka, Gottardo, San Bernardino, Splugen, Maloja, Bernina, Forcola di Livigno, Foscagno, Stelvio. Dieci i passi affrontati dal ciclista lombardo per giungere alla località valtellinese alle 16 di domenica.

Originario di Morazzone (VA) ma residente a Limido Comasco, Dalle Fratte si dedica a diverse attività sportive fin da piccolo e da 4 anni va in bicicletta. L’idea di questa traversata nasce nel 2010 quando praticava scialpinismo. Lo spunto glielo offre la guida scialpinistica “Dal Sempione allo Stelvio” di Maurizio Gnudi e Franco Malnati. “Il titolo sin da subito mi ha messo in testa una possibile traversata da fare con gli sci, però tra una cosa e l’altra non ne ho avuto l’occasione. Quando ho iniziato a pedalare, mi è venuto in mente di farla in bici” spiega Dalle Fratte.

E così è stato. “Il mio obiettivo era di fare questo giro ‘non stop’, ad eccezione delle pause tecniche, senza soste lunghe per dormire o riposare. L’ho affrontato da solo, portandomi dietro lo stretto necessario, come cibo e vestiti pesanti, in un paio di borse appese al telaio della bici e uno zaino di piccole dimensioni”.

“È stato molto bello affrontare la salita al Furka con gli ultimi raggi del sole, vedendolo scomparire dietro le cime dell’Oberland Bernese, al di là del Grimselpass” racconta. Calato il buio ha acceso le luci, per viaggiare in sicurezza. “Essendo strade secondarie ho incontrato ben poche macchine durante la notte, quindi per lunghi tratti mi sono trovato completamente solo. È una sensazione splendida, perché ti senti immerso nel buio, nella natura, vedi e senti animali selvatici nei boschi limitrofi. In piena notte nei pressi di Spluga vedo spuntare in direzione opposta alla mia un altro ciclista, mi ha regalato un sorriso, ho pensato: non sono l’unico pazzo a pedalare di notte!”.

La notte è trascorsa tranquilla e alle 5.30 è arrivato a Chiavenna. “Ho trovato una pasticceria dove mi sono fermato per una doppia colazione! Da lì il sole ha iniziato a illuminare le montagne sopra di me finché al passo del Maloja mi ha accolto riscaldandomi. Una volta superato il passo del Bernina ho avuto la sorpresa di trovare la mia fidanzata Martina, impegnata anche lei in un giro in bici. È stato per me un momento speciale che mi ha caricato per affrontare le ultime salite”.

Una volta arrivato a Bormio Dalle Fratte ha attaccato la salita finale allo Stelvio. “L’avevo già fatta diverse volte in bici e questo mi ha aiutato ad affrontarla nella giusta maniera. Gli ultimi chilometri sono stati molto emozionanti, ad ogni pedalata avevo la pelle d’oca, non dal freddo, bensì dall’emozione che stavo provando, al mio obiettivo che vedevo sempre più vicino, pensando a tutte le persone a me care che mi sostengono in queste mie ‘pazzie’. Una volta raggiunto il passo, qualche lacrimuccia mi è scesa, per fortuna nascosta dagli occhiali da sole… Tanta la felicità e la gioia! Da lì a Bormio è bastato scendere gli infiniti tornati… sempre molto divertenti da affrontare in bici”.

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Pubblicato il 27 Settembre 2020
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