Quantcast

Nessuno partecipa al bando, la stagione dell’Eremo di Santa Caterina parte a metà

Nessuno ha partecipato al bando, molto probabilmente a causa del Covid. Ora si cerca una gestione "ponte" per la biglietteria e la ristorazione

Eremo di Santa Caterina del Sasso

La stagione dell’Eremo di Santa Caterina del Sasso è iniziata bene a metà. Se la pandemia sembra non aver inciso in modo drastico sul numero di ingressi, almeno per il momento, ha certamente creato difficoltà nella ricerca di un nuovo gestore.

A fine fine febbraio infatti, la Provincia di Varese aveva pubblicato un bando per la gestione dell’Eremo che è andato deserto. Il bando era indirizzato a cercare qualcuno che se ne occupasse da un punto di vista turistico per sette anni con la presa in carico della biglietteria, dell’ascensore, del punto ristorazione e di un piccolo negozio.

Una bella occasione per rilanciare uno dei luoghi più apprezzati del Lago Maggiore, anche dopo la decisione di affidare la cura dell’aspetto religioso ai frati di Betania. 

«Il bando è andato deserto a causa del covid, siamo in un periodo di incertezze, sopratutto in un settore come quello del turismo – spiega Marco Riganti, assessore al Bilancio della Provincia di Varese -. Dall’apertura dell’Eremo ad oggi non c’è stato un grosso calo di visitatori, ma mancano gli stranieri che solitamente frequentano il Verbano».

Dal 30 maggio al 7 luglio di quest’anno ci sono stati 12.290 visitatori, l’anno precedente, nello stesso periodo, 14.897. Si tratta per lo più di turismo di prossimità, anche considerando che le tratte complete dei traghetti sono ripartite solo recentemente.

 

Le misure anticovid inoltre, rendono più complicata la situazione. Al momento l’Eremo è raggiungibile solo con l’ascensore per chi arriva da terra, per permettere gli ingressi scaglionati. «Per incentivare le visite abbiamo deciso di rendere gratuito l’utilizzo dell’ascensore almeno fino al 31 luglio. Se sarà necessario prolungheremo questa decisione», continua Riganti.

Il vero problema però, resta la gestione dei servizi di accoglienza. «Ci interessa dare continuità al luogo e proprio in questi giorni stiamo cercando una soluzione concreta che possa fare da ponte fino alla pubblicazione del prossimo bando. Attualmente abbiamo predisposto una gestione patrimoniale per la gestione della biglietteria».

Per quanto riguarda la ristorazione invece, è stato chiesto l’intervento della Pro Loco di Leggiuno, così da garantire almeno la distribuzione di bevande. «Ad oggi abbiamo prestato il nostro aiuto durante un fine settimana – spiega Domenico Bavila, presidente della Pro Loco di Leggiuno -. Per facilitare l’organizzazione abbiamo utilizzato un furgone bar di un nostro socio che ce lo ha prestato volontariamente. In questi giorni stiamo definendo ulteriori accordi con la Provincia».

di
Pubblicato il 08 Luglio 2020
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore