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Dalle cozze “archeologiche” ai laghée, giornata di studi sulla pesca nel Verbano

Storici ed esperti del settore a confronto nell'ambito del convegno "Vivaria Verbanni". In occasione del convegno sarà esposta la "Tomba del pescatore"

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A conclusione del Settembre Angerese e dopo il successo delle precedenti edizioni, il Comune di Angera con il suo Civico Museo Archeologico, organizza anche quest’anno il Convegno ArcheoFood, che quest’anno ha ottenuto il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, della Regione Lombardia – Agricoltura, della Provincia di Varese e della Camera di Commercio di Varese.

L’appuntamento in programma il 29 settembre, in Sala Consiliare, è stato anche lo spunto per proporre “Il lago nel Piatto”, la rassegna gastronomica che valorizza il pesce d’acqua dolce, a cui hanno aderito i ristoratori locali per tutto il mese di settembre. “Un sincero ringraziamento ai relatori e a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del convegno” dichiara Valeria Baietti, Assessore alla Cultura e al Turismo.

Gli anni scorsi la ricerca si è concentrata sul Pane di Angera, sul Castagno e sul miele mentre quest’anno la città omaggia il Settembre Angerese valorizzando la propria storia e le tradizioni locali con VIVARIA VERBANNI, un’intera giornata dedicata a Passato, presente e futuro della pesca nel Lago Maggiore.

Le acque del Verbano sono infatti da sempre una fonte di sostentamento fondamentale per la gente di lago, che lo popola da più di 15.000 anni. Troviamo cozze nei siti preistorici, resti legati alla pesca e alla trasformazione gastronomica del pescato sia in contesti celtici che romani. L’ambiente lacustre è uno tra i più tipici del territorio lombardo e ha condizionato significativamente lo sviluppo della nostra regione, divenendo così tema importante negli allestimenti museali, storici e scientifici del territorio. In particolare sul Verbano sono attestate fin dal Medioevo regole, imposte e diritti di pesca, che si rinnovano fino ai giorni nostri, per tutti coloro che la esercitano per sussistenza, per lavoro o per passione. Soprattutto nell’ultimo secolo le condizioni delle acque e della popolazione ittica del corridoio fluvio-lacustre del Ticino e del Verbano sono molto cambiate.

Ogni variazione climatica, ambientale e sociale ne ha rapidamente trasformato significativi ambiti biologici e ha quindi modificato molti aspetti della vita di chi abita sulle sue sponde. Dopo passati decenni di pesante inquinamento delle acque, negli ultimi anni le ricerche ci dicono che le acque interne stanno meglio, ma sono venute a mancare quelle figure di laghée che si impegnavano costantemente ad allestire le strutture necessarie per favorire la riproduzione dei pesci; è giunto il momento propizio per programmare possibili interventi di miglioramento e per investire nel ripopolamento ittico. La rinnovata attenzione per il pesce di lago come prodotto alimentare tipico offre anche nuove possibilità di recupero e sviluppo di mestieri, antiche tradizioni e ricette, verso una valorizzazione della specificità culturale, agroalimentare e gastronomica locale.

“Abbiamo intenzione di salvaguardare il lago e investire per creare nuovo interesse attorno alla pesca, una attività millenaria che può dare ancora molto alla gente di Lago” sottolinea Alessandra Furlotti, Assessore del Comune di Angera delegato all’Uso Civico di Pesca Angera e Ranco.

Il Convegno

“Partiremo dalla storia antica, che ci invita ogni volta a riflettere sulla situazione contemporanea del paesaggio agroalimentare locale” spiega la curatrice del Museo Cristina Miedico.

Il programma

La partecipazione al convegno è gratuita, ma i posti sono limitati, è pertanto necessario prenotare per tempo. Solo coloro che risultano regolarmente iscritti al convegno potranno inoltre partecipare alle degustazioni correlate.

Informazioni o prenotazioni: prenotazioniangera@gmail.com

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La tomba del pescatore

In occasione del Convegno  il Museo Archeologico viene rinnovato l’allestimento è verrà esposta “La Tomba del pescatore di duemila anni fa”.

Nella vetrina dedicata ai corredi della celebre Necropoli romana di Angera, si aggiunge una nuova tomba, fino ad oggi non esposta al pubblico: la sepoltura venne rinvenuta nel 1972 e, tra gli oggetti che accompagnavano il defunto, comprende  una bella lucerna su cui è raffigurato un uomo barbato a bordo di una piccola barca a vela, il reperto ha portato gli archeologi a chiamarla Tomba del Pescatore e a sceglierla come novità per il Convegno.

Pubblicato il 28 Settembre 2018
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