Ippodromo di Varese: piste riaperte per cinque giorni
Ora l'accordo sul piano di rientro per gli arretrati dei box che secondo la famiglia Borghi ammontano a 400 mila euro. La continuità dipenderà dall’intesa prevista per giovedì 15 maggio

È tregua tra la Svicc (Società incremento corse cavalli) della famiglia Borghi e gli operatori dell’ippodromo di Varese, proprietari dei purosangue da corsa, allenatori e fantini. Dopo un incontro tra i rappresentanti dell’Ippodromo di Varese e Moreno Meiohas, delegato dell’Ang (Associazione gazionale galoppo), è stata presa la decisione di riaprire le piste dell’ippodromo a partire da oggi lunedì 13 maggio, per consentire gli allenamenti dei cavalli attualmente presenti nelle scuderie.
La riapertura avrà carattere temporaneo e limitato a cinque giorni, con l’obiettivo di dimostrare la massima disponibilità nei confronti degli operatori del settore, pur in assenza – al momento – di un accordo formale. Tuttavia, la situazione resta delicata.
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Nella mattinata di giovedì 15 maggio è infatti prevista la formalizzazione di un accordo definitivo, che includerà un piano di rientro per gli ingenti crediti accumulati. Secondo la famiglia Borghi si tratta di almeno 400 mila euro. Alla firma dell’intesa sarà presente anche Antonio Viani, presidente dell’Unione proprietari galoppo, che agirà in qualità di garante per l’effettiva realizzazione del piano.
In quella sede è previsto anche il pagamento della prima rata, a conferma dell’impegno assunto. La società che gestisce l’ippodromo ha comunque chiarito che, in caso di mancato accordo o di inadempienza rispetto agli impegni presi, si riserva il diritto di sospendere nuovamente gli allenamenti e chiudere le piste.
Giovedì potrebbe essere il giorno della verità per una stagione di galoppo estiva ormai alle porte ma ancora in forse.
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