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I bambini Dsa hanno i super poteri

L'incontro organizzato a Busto Arsizio dal CSK, in ambito Uisp, ha riscosso un grande successo. Ne parlano Davide Baroncini e Alessia Galli

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“I bambini Dsa hanno i superpoteri“. Questo il titolo dell’incontro organizzato dal Csk, il Centro Studi Karate di Busto Arsizio affiliato alla Uisp.
L’incontro – che nasce dalla convinzione che l’inclusione sia un tema con cui chiunque si occupi di educazione debba confrontarsi – si è tenuto venerdì scorso, nella sede di via Magenta 86. Sono intervenuti Davide Baroncini, fisioterapista e osteopata e Alessia Galli, psicologa dell’età evolutiva e psicoterapeuta. Angelo Petazzi ha introdotto i lavori.

La sigla Dsa significa “disturbi specifici dell’apprendimento”. Una dicitura che però non deve suonare come un deficit. «Disturbi è un termine sbagliato – ha chiarito Baroncini –, è più corretto parlare di un modo diverso di funzionare. Per me, bellissimo». Capire come far funzionare al meglio un bambino con i Dsa non è facile, perché spesso i metodi tradizionali falliscono e bisogna cercarne di nuovi. «Con i bambini – ha esemplificato Alessia Galli – si lavora sui compiti, si costruiscono strumenti. Un’azione costante negli anni della scuola primaria permette di arrivare alle medie più attrezzati. Anche noi procediamo per prove ed errori, non si può ricorrere a un metodo del tutto standardizzato».

Avevano Dsa anche John Lennon, Beethoven, Picasso, Robin Williams, Dustin Hoffman, Mohammed Alì. Bastano questi esempi per dimostrare come spesso ai Dsa è associato un quoziente intellettivo e una sensibilità superiori alla media. In classe, gli alunni con Dsa sono in grado di seguire contemporaneamente il discorso della maestra, il bisbiglio del compagno di banco e i rumori che provengono dalla strada: la loro attenzione è “divisa”. Sono capaci di “pensiero laterale”, per esempio manifestano la capacità di cercare tante soluzioni, anche non convenzionali, a un singolo problema.

Avere i Dsa non deve quindi essere vissuto come un limite, e non deve essere un alibi per impegnarsi meno. Sta alla famiglia, agli educatori e agli insegnanti (anche di ginnastica) trovare la chiave giusta per liberare i superpoteri e consentire ai ragazzi di trovare e inseguire i propri talenti. Combattendo come dei super eroi contro quei nemici che ostacolano il raggiungimento dei risultati e che si chiamano dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia. «Gli insegnanti – ha ammonito Baroncini – possono disintegrare o portare alle stelle».

Il tema dei Dsa è molto sentito. «Siamo andati in overbooking – ha fatto presente Paolo Busacca, responsabile tecnico Csk – tanto che, raccogliendo le iscrizioni alla serata, abbiamo dovuto dire parecchi no. Non escludiamo di tornare sull’argomento, in futuro, magari in uno spazio più ampio».

SPECIALE UISP – Tutti gli articoli su VareseNews

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Pubblicato il 31 Gennaio 2024
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