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Dinastia bocce: intervista a Christian Andreani

Boccia stretta in mano, sia per l’accosto, sia per il lancio di volo o di raffa: intervista al leader del Possaccio, matricola terribile nel mondo delle bocce italiano

Generico 27 Nov 2023

Alto, allampanato, il volto che sembrerebbe arcigno se si osservasse in modo superficiale, invece intriso di uno sguardo bonario, sempre concentrato allorché si mette in posa, boccia stretta in mano, sia per l’accosto, sia per il lancio di volo o di raffa: ecco il ritratto ideale per il Michelangelo Buonarroti di turno che dovesse scolpirlo nel marmo di Seravezza, del monte Altissimo, lo statuario più bianco, secondo il Maestro.

Christian Andreani sembra giochi da sempre, al di fuori del tempo, tanto è usuale vederlo primeggiare sui campi italiani, appare come un’istituzione inalterabile, eppure è ancora molto giovane e conquista vittorie a ripetizione.

Christian quando hai cominciato a giocare a bocce e quale fu la molla che ti spinse a questo sport?
Ho cominciato giovanissimo, all’età di cinque anni, in famiglia giocavano tutti e i miei genitori erano molto bravi, hanno sempre ottenuto ottimi risultati, per cui era quasi inevitabile che venissi avviato a questo sport, per il quale mi sentivo portato e nel quale riuscivo con naturalezza, quasi senza particolare sforzo applicativo.

Come ti definisci, ti senti più bocciatore o puntista?
Mi sembrerebbe di essere presuntuoso se mi qualificassi come giocatore completo, ma, in effetti, dovrei essere inserito in questa categoria, mi piace accostare così come amo bocciare, sia sottomano che sopramano, inoltre ho sempre bocciato di volo, anche considerando le regole precedenti che ti obbligavano a questo esercizio fino ai 14 metri.

Hai giocato nell’Alto Verbano, che poi ha chiuso, ora sei nel Possaccio: che ricordi hai del passato e come vivi il presente?
Con l’Alto Verbano sono diventato Campione d’Italia per la seconda volta – la prima con una Società di Brescia -: era una bella squadra con tanto campioni! E’ stata una grande soddisfazione, anche perché era il primo caso che una compagine del Lago Maggiore conquistava un titolo italiano e io, che abito sul Lago di Como, avevo avuto il privilegio di unire i due laghi! In seguito, con la fine dell’avventura dell’Alto Verbano, siamo passati in parecchi alla Società del Possaccio, ricreando un gruppo vincente. Siamo stati promossi fino alla Serie A, dove abbiamo conseguito dei risultati importanti – un secondo e due terzi posti nel campionato italiano – oltre a un secondo posto nella Coppa Italia dello scorso anno. Insomma per una matricola non male!

Mi sembra che aver migrato dalla sponda lombarda a quella piemontese del Lago Maggiore ti abbia dato la possibilità di ottenere ampie soddisfazioni: come vedi il rapporto con Possaccio e quali sono i tuoi programmi per il 2024?
Possaccio ha la fortuna di avere un presidente come Dario Mazzolini innamorato dello sport delle bocce, ma non solo: è una splendida persona, assicuro che non c’è alcun sconfinamento nella piaggeria. C’è sempre stata un’ottima atmosfera nella squadra e anche qualche piccola incomprensione emersa quest’anno con Nando Paone, con il quale sono amico e ho fatto un lungo cammino nel settore giovanile, non ha incrinato la saldezza del complesso, tanto che siamo arrivati in finale nel campionato. Nel 2024 sarò ancora a Possaccio con una compagine promettente, affatto indebolita dall’uscita di Nando e Ryan Regazzoni. Ci saranno ancora Roberto Signorini, Giovanni Scicchitano, Roberto Turuani e il giovane e sempre più competitivo Roberto Mazzolini, oltre ad Andrea Rotundo, già campione europeo e campione italiano U23.

Un cammino davvero esaltante: hai qualche rimpianto?
Posso essere abbastanza soddisfatto, mi manca un titolo italiano non di squadra, non importa se individuale o di coppia o di terna. L’ho sfiorato varie volte, in più occasioni secondo o terzo, ma mi è sempre sfuggito per un soffio. Nel 2006 in terna con Luraghi e Zovadelli eravamo favoriti, ma abbiamo perso in finale: si vede che doveva andare così, sono abbastanza fatalista e accetto il risultato sul campo senza recriminare, ma solo ripromettendomi di rifarmi alla prossima occasione. Ho vinto oltre mille gare, fra le quali molte nazionali, per cui sarebbe un delitto lagnarsi.

Una tradizione di famiglia: si ripeterà per il futuro?
Non credo, mio figlio Alessandro di 14 anni pratica il canottaggio e mia figlia Gaia di nove anni per ora non sembra interessata. Io amo giocare anche in coppia con Natalia Combi, con la quale abbiamo ottenuto buoni risultati: è molto giovane e altrettanto brava. Il futuro degli Andreani nelle bocce è per ora nebuloso ed è possibile che si concluda con me, comunque mai dire mai.

Si congeda così il campione capace di giocate mirabili. Contro Boville il 04 febbraio 2023: “Andreani si trova nelle medesime panie della terna, va sotto per 4-2, poi per 6-5, fino al solito capolavoro finale, dove riesce a piazzare tre bocce nel proverbiale fazzoletto e a conquistare il primo punto della partita. Pensate che nel secondo set Andreani possa smentirsi? Dopo il ricupero nel primo, anche nel secondo va sotto 3-0, risale fino al 4-3 e, in quella che sarebbe stata l’ultima mano, sfodera il prodigio. Raccontiamola: a un bel punto quasi all’ultima riga di Christian, Sartoriello oppone tre bocce di un soffio più lontane dal pallino – si parla di millimetri –, per cui il nostro scende a verificare da vicino la sistemazione delle bocce, poi rientra in piattaforma di tiro e dichiara di voler bocciare il pallino. La percentuale di rischio è impressionante: ma come, si domanda la gente, il punto è suo e, anche colpendo il dichiarato, ci sono alte probabilità di perderlo trascinando sul fondo oltre al boccino anche una o più bocce dell’avversario. Ma cosa contraddistingue il genio? La capacità di vedere ciò che altri non vedono, l’intelligenza intuitiva, la percezione di saper arrivare dove altri non possono: qui il genio si manifesta. La boccia lascia la mano, scorre verso il bersaglio che deve colpire, lo raggiunge in modo perfetto e trascina con sé, verso il fondo, anche la boccia di Christian, solo quella, e il pubblico esplode in un’ovazione da far impallidire lo stadio Meazza, quando Inter o Milan realizzano una rete. Set vinto per 8-3 e punteggio sul 2-1 per Possaccio”.

Roberto Bramani Araldi

PILLOLE DI BOCCE

02/03 dicembre –Serenissima – Favaro Veneto Mestre – Coppa Italia Club Raffa
Quarti di Finale
Punto Inox Vigasio (VR) – San Cristoforo (PU) 5-3
Giorgione3Villese (TV) – Fusco Sport (SA) 5-0

MPFiltri Caccialanza (MI) – Edera Marsala (TP) 5-1
Possaccio (VCO) – Sant’Angelo Montegrillo (PG) 4-4 (4-1 ai tiri al pallino)

Semifinali
Punto Inox Vigasio (VR) – Giorgione3Villese (TV) 5-1
MPFiltri Caccialanza (MI) – Possaccio (VCO) 5-2
08 dicembre – Possaccio – Nazionale domenicale coppia ABC

Pubblicato il 03 Dicembre 2023
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