Profondo Bronx, annata 1970/71, alla Fordham University un giovane fuoriclasse incantò New York con una stagione leggendaria in cui segnò 676 punti: quel giovane era Charlie Yelverton, che anni dopo, approdò alla Ignis Varese diventando una leggenda anche da noi.

Sabato scorso (25 febbraio), durante il match tra la Fordham contro l’Università del Rhode Island, la maglia che fu di Charlie, quella col numero 34, è stata definitivamente ritirata: Yelverton, che oggi vive in provincia di Verbania, è stato accolto nel “suo” Bronx con tutti gli onori di un mito della pallacanestro.

Un riconoscimento che Charlie Sax merita tutto, sia per le qualità cestistiche sia per il coraggio civile: nel suo primo anno in NBA, a Portland, Yelverton infatti si rifiutò di alzarsi in piedi al momento dell’inno nazionale in segno di protesta contro la guerra in Vietnam. Una scelta che gli costò l’ostracismo della lega più importante al mondo e che lo costrinse a emigrare in Euoropa.

Buon per Varese, visto che il giocatore del Bronx contribuì a vincere la Coppa dei Campioni del 1975 con la Ignis e lo scudetto del 1978 (marchiato MobilGirgi): imprese che gli sono valse l’inserimento nella hall of fame biancorossa. Terminata l’attività ad alto livello, Yelverton giocò e allenò anche alla Robur Saronno contribuendo il club biancoazzurro a crescere di livello.