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Giò Dipalma fa il bis: secondo trionfo al “Rally dei Laghi” da dominatore

Il pilota di Malnate replica il successo del 2018 ancora con "Cobra" e con la Skoda Fabia: imprendibile nel pomeriggio. Spataro difende il secondo posto da Hotz, brilla il giovane Pederzani (4°), Crugnola in top ten

premiazione rally

Per la seconda volta in carriera, Giuseppe “Giò” Dipalma e “Cobra” salgono sul gradino più alto del podio del Rally dei Laghi, ripetendo il successo ottenuto nel 2018. Un secondo giro strepitoso, dopo una mattinata trascorsa nel testa a testa con Andrea Spataro, ha consegnato il successo al pilota di Malnate che chiude a tre la striscia di “secondi posti” consecutivi e si riprende quel successo che lo scorso anno era sfuggito per un colpo di sfortuna all’ultimo istante.

Questa volta Dipalma non ha rischiato nulla: dopo aver perso di un soffio le prime due speciali (quella dell’ippodromo e il primo Sette Termini), la Skoda Fabia Evo numero 2 ha menato le danze attaccando Spataro sul primo Cuvignone (il pilota di Cremenaga “soffre” la prova regina) e ha poi allungato sulla quinta e sesta prova. Quando poi Spataro ha sbagliato al bivio di Marzio – testacoda ad alta velocità, senza conseguenze – il trofeo per il primo posto ha preso la strada di Malnate in modo definitivo. Un risultato bagnato da una lacrima di commozione perché Giò ha perso da poco il suocero e ha voluto dedicargli il successo dal palco.

Proprio Spataro-Muffolini hanno dovuto, a quel punto, difendere la piazza d’onore perché alle loro spalle sono cresciuti in modo prepotente lo svizzero Hotz e il gaviratese Pederzani, unico a battagliare con una VW Polo in mezzo a un mare di Skoda Fabia. Alla fine i due hanno chiuso al terzo e quarto posto per una manciata di secondi e con qualche recriminazione: l’ex campione elvetico ha pagato i distacchi patiti al mattino, il giovane varesino ha lasciato secondi preziosi per lo spegnimento della macchina dopo un testa coda sull’ultimo Cuvignone interpretato alla grande da entrambi. Hotz e Ravasi hanno addirittura vinto la prova confermandosi ossi duri anche su strade non loro: chissà non possa tornare qui una prova del campionato svizzero come nel 2015 quando “Greg” fu secondo.

Il veterano Beppe Freguglia ha quindi chiuso la top five, un piazzamento mai in discussione (e con un problemino al differenziale) mentre alle sue spalle le posizioni si sono rimescolate più volte. Alla fine il sesto posto è andato a un altro pilota di fuori, l’ottimo bresciano Fabio Brega capace di scavalcare in extremis Pippo Pensotti. La Ds3 WRC di Puricelli e la Skoda R5 di un Locatelli bravo ma un po’ alterno hanno infine preceduto uno dei grandi protagonisti del Laghi, Andrea Crugnola.

Il campione d’Italia ha lottato con i denti riuscendo a portare in top ten la piccola e vetusta Citroen Saxo K1 preparata da SMD Racing, un’impresa simile a quella dello scorso anno quando fu quinto con una 106 Maxi A6. Ma per tutti i tifosi è valsa la pena attendere il numero 83 che ora darà l’assalto al CIAR con l’intento di vincerlo per la terza volta (ma con la C3 R5 e con Pietro Ometto alle note). Meno brillante la gara-test di Damiano De Tommaso, soddisfatto a metà al termine della gara per il 15° posto totale condito dal successo in Rally4. Per l’isprese comunque una prova che ha consentito di duettare con la navigatrice ossolana Sofia D’Ambrosio in vista del tricolore.

Il “Laghi” va quindi in archivio con un commento unanime: la gara di quest’anno è stata una delle più complicate di sempre, da queste parti. La pioggia caduta a intermittenza venerdì e nella notte, lo sporco accumulatosi a bordo strada un po’ su tutte le prove, il sole uscito al sabato con temperature alte hanno costretto equipaggi e team a giocare a dadi sulla scelta di assetti e soprattutto pneumatici. Il primo giro ha visto un po’ tutti i big scegliere soluzioni l’uno diverso dall’altro: chi è andato con quattro gomme da bagnato, chi con due per tipo, chi con le 7+B da umido, chi comunque con le stampo. E al di là della scelta, anche poi la guida non è stata semplice, con tanto di alcuni tratti offuscati da nebbia e foschia a quote basse. Tanti, quindi, i piloti che hanno tirato un sospiro di sollievo al traguardo pur riconoscendo che il disegno del “Laghi” è stato ancora una volta eccitante, tra la prova show dell’ippodromo e quelle in montagna impreziosite da tanti tifosi. L’assenza di incidenti rilevanti e di problemi d’ordine pubblico hanno completato una due giorni di festa dei motori davvero di alto livello: finché Varese continua a esprimere piloti di altissimo profilo, lo spettacolo resta assicurato.

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CLASSIFICA FINALE
1) Dipalma – “Cobra”; 2) Spataro – Muffolini a 38.9; 3) Hotz – Ravasi a 42.0; 4) Pederzani – Zanni a 50.9; 5) Freguglia – Pollicino a 1.49.8; 6) Brega – Berisonzi a 2.18.7; 7) Pensotti – Broglia a 2.34.9; 8) Puricelli – Menchini a 2.35.7; 9) Locatelli – Gregori a 2.46.7; 10) Crugnola – Sassi a 3.10.5

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it
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Pubblicato il 25 Febbraio 2023
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