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Viaggio nel mondo delle bocce, a Lavena Ponte Tresa l’Associazione Volontariato Anziani

Una chiacchierata con i dirigenti dell'associazione: "La nostra è un’Associazione che abbraccia soprattutto coloro che hanno cessato di fornire prestazione lavorativa"

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È ormai invalso, per ogni particolare settore, andare alla ricerca delle eccellenze e allora perché non esplorare quell’angolo non solo leggendario, ma profondamente radicato nella cultura del nostro Paese, del mondo delle bocce? Per ogni esplorazione occorre una guida, anche Dante si affidò a Virgilio, poeta e simbolo della ragione umana, per una sua personale ricerca della storia, concepita come realizzazione di un disegno divino, così ci affidiamo a Davide Rocca per scovare un’incognita eccellenza ubicata sulle sponde del Ceresio, in un incantevole scampolo di lago, a Lavena Ponte Tresa.

Lì, immerso nel verde che sfuma con arte pittorica le immagini che si propongono quasi timorose di rendersi esplicite, appare il Centro di Associazione Volontariato Anziani F. Viola.

I due splendidi campi di bocce in terra, perfettamente curati, protetti da un’ardita tettoia, deserti solo per la consueta imperversante calura che non si perita di risparmiare le sponde lacustri, sembrano intonare una dolce nenia che invogli a cimentarsi, a scoprirne i segreti, a fornire agli smaliziati interpreti o agli occasionali praticanti il piacere di esibire le loro capacità.

Appaiono alcuni attenti giocatori di carte e, schierati con atteggiamenti di ampia disponibilità, i dirigenti dell’Associazione, il Presidente Vittorio Crispo attorniato dalla segretaria Tina Piccolo, dalla contabile Patrizia Garavaglia e dal Consigliere Dario Anelli.

Presidente com’è formata la Società, quanti sono i Soci e su quali presupposti si articola?

“La nostra è un’Associazione che abbraccia soprattutto coloro che hanno cessato di fornire prestazione lavorativa, si tratta in gran parte di pensionati, perciò. Attualmente siamo circa duecento Soci, in un passato abbastanza recente eravamo quasi il doppio, poi l’epidemia e altre cause strettamente personali hanno ridotto il numero, tuttavia siamo una realtà consistente, la gente ama ritrovarsi qui quando le condizioni climatiche sono favorevoli anche semplicemente per vivere momenti d’amicizia e di serenità.

Siamo tutti volontari che dedichiamo il nostro tempo senza remore, nella convinzione che quest’attività ci regala molte soddisfazioni, nel momento nel quale riscontriamo che le iniziative che proponiamo sono gradite”.

Ciò significa che non ci sono solo le bocce?

“Esattamente – ci precisa Tina Piccolo – qui da noi si può giocare a carte, come è possibile vedere oggi, ballare, anche nell’altra sede di Ponte Tresa, perché bisogna sapere che possediamo due sedi, una preferibilmente invernale dove esiste un ulteriore campo di bocce al coperto, e una zona molto frequentata e apprezzata per il ballo, senza dimenticare escursioni ludiche, come le tombolate, oppure le gite, insomma il piacere del sociale si può assaporare ovunque come un buon piatto cucinato con maestria.

Certo le bocce sono importanti, vengono sovente organizzati tornei interni, molto combattuti, ma l’unico tesseramento è l’affiliazione all’Ancescao A.P.S., costo annuale 10 euro, con i quali, unitamente ai proventi del cosiddetto bar, riusciamo a gestire senza eccessive difficoltà la vita associativa”.

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Ma le spese generali, le energetiche in particolar modo onerose oggi, come potete sostenerle?

Interviene Patrizia: “Abbiamo la fortuna di avere un grande tifoso: il Sindaco Massimo Mastromarino. Ci sostiene a 360 gradi, non abbiamo preoccupazioni del genere, il Comune ci fornisce tutti i servizi di cui abbiamo bisogno, quindi le nostre entrate sono largamente sufficienti per organizzare le attività molteplici che fanno parte della nostra esistenza. C’è la percezione dell’utilità sociale di una struttura ormai collaudata che permette agli amanti del gioco delle bocce e non solo di confluire qui da noi e qui trovare gli spazi per lasciare libero sfogo alle passioni o, se preferiamo un altro termine, alle naturali predilezioni che ogni essere umano ha in sé”.

Avete dei progetti che vi piacerebbe realizzare?

“Certamente sì. Saremmo felici se la sede di Ponte Tresa potesse essere fornita di aria condizionata: ciò ci permetterebbe una maggiore autonomia d’uso nei periodi estivi, inoltre, essendo aperti a ogni suggerimento, abbiamo percepito la necessità di diversificare con attrezzature ricreative più consone alle esigenze dei giovani che ci proponiamo di coinvolgere in modo continuativo”.

La nostra guida ispirata all’Alighieri è immersa in un’accanita partita alle carte, un paio di boccisti si cimenta, forse senza troppa convinzione, su uno dei campi, infine Tina ci conduce a prendere visione della sala da ballo con annesso pianoforte e, a malincuore, si lascia l’isola beata, avendo la certezza di aver sollevato il velo su un’eccellenza imprevista, ma preziosa come sanno esserlo le organizzazioni che fanno del sociale un monile raffinato, rilucente della sua unicità.

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Pubblicato il 24 Luglio 2022
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