Green pass bocce, il dominio dell’incertezza
Chi deve controllare il Green pass nelle bocciofile? E cosa accade ai tesserati non vaccinati che hanno già pagato la quota di iscrizione? Scoppia la polemica con la federazione: "Le società sono lasciate a sé stesse"
“Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’ così cantava Lucio Dalla nella sua struggente interpretazione della canzone “L’anno che verrà” nel lontano 1978 e proseguiva: “Da quando sei partito c’è una grossa novità. L’anno vecchio è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va”: vuoi dire, caro amico, che Lucio Dalla fosse profetico?
Già, caro amico, lo scorso 6 agosto è entrato in vigore il D.L. del 23 luglio 2021, n° 105, il quale, all’articolo 3, stabilisce l’obbligo dell’esibizione del Green pass per accedere a tutta una serie di servizi, prima conseguibili liberamente, fra i quali anche la possibilità di praticare lo sport delle bocce, sia all’aperto che al chiuso, nelle gare ufficiali, ma anche per l’attività preparatoria, intendendosi per tale gli allenamenti – circolare FIB n° 789 del 10 agosto 2021 -.
Tutto chiaro, caro amico? Per molti presidenti di società, affatto chiaro, anzi. “Mi sa dire la Federazione con quale diritto io posso chiedere a una persona di esibire un certificato? Sono forse un carabiniere, un ufficiale di polizia, un vigile urbano o qualunque altro individuo incaricato dallo Stato a richiedere documenti al cittadino, per sostituirmi a loro? Come faccio a verificare, qualora lo facessi, la veridicità, devo anche chiedere un documento d’identità? E poi sono sanzionabile da 400 a 1000 euro se mi trovano qualcuno non in regola con la vaccinazione”.
Mi viene naturale obiettare: “Questa regola vale per i ristoranti, gli esercizi di somministrazione alimentare in genere, per musei, piscine, palestre, spettacoli, quindi perché tanto stupore per le bocciofile?” “Eh, no, non mischiamo le pere con le patate. Innanzi tutto, perché al ristorante all’aperto il Green pass non serve e per le bocciofile, invece, è necessario: me lo sa dire lei? Poi tutte le categorie elencate sono categorie commerciali, noi siamo, quasi nella totalità, A.S.D., cioè associazioni dilettantistiche senza scopo di lucro.
Noi presidenti dobbiamo metterci dei soldi, di continuo, oltre al lavoro che non è affatto irrilevante. E dobbiamo anche metterci a fare i poliziotti e rischiare, comunque, di essere sanzionati? Cosa fa la federazione per porre a disposizione mezzi certi, invece di dire, in fin dei conti, arrangiatevi” replica piccato uno di loro. A quel punto insorge un altro, con veemenza: “Vogliamo dimenticare un altro aspetto? Sono un tesserato, se non voglio vaccinarmi non posso più giocare alle bocce, non solo non posso più gareggiare, ma proprio non posso più giocare. Ho pagato regolarmente il cartellino: la federazione mi restituisce i soldi? Già lo scorso anno per parecchi mesi tutto chiuso, ma il cartellino era valido per giocare l’anno agonistico intero.
Mi si dice che la validità è stata prolungata da ottobre a dicembre senza nessun esborso. Verissimo, grazie dell’elemosina: chi mi ripaga di tutti i mesi che ho perso, anche nel 2021?” Appare molto evidente lo sconcerto, il malessere, il malcontento: non sono solo mugugni che passano rapidamente come un temporale primaverile, c’è qualcosa di più profondo come la minaccia di non rinnovare il tesseramento non sentendosi più tutelati.
Le società sono lasciate a sé stesse: “queste sono le norme, come le applicate è affare vostro, sappiate solo che sarete sanzionati se non le fate rispettare”. E’ vero che è nato un forte movimento d’opinione avverso le limitazioni legate al green pass, capeggiato da illustri filosofi come Massimo Cacciari, Gorgio Agamben e Diego Fusaro, è altrettanto vivace il confronto sull’European Journal of Psycoanalysis ove le voci che accusano di liberticidio gli obblighi citati sono altrettanto forti e motivati, tuttavia permane il fatto che il D.L. è entrato in vigore e le sue regole, addirittura inasprite dalla FIB, vedasi le preclusioni per le strutture all’aperto, devono essere rispettate, dato il regime sanzionatorio, che non è certo il modo migliore per creare condivisione.
“Ma la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione e tutti quanti stiamo già aspettando, sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno … vedi caro amico cosa ti scrivo e ti dico … vedi caro amico cosa si deve inventare … per continuare a sperare”. Forza presidenti, alfine Lucio Dalla queste cose le ha scritte e cantate 43 anni fa: volete che non si avverino oggi?
PILLOLE DI BOCCE
30 agosto – Basso Verbano Taino – Regionale Serale Individuale ABCD
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