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La mafia non si sconfigge con gli eroi

Gli alunni della classe quarta del Liceo scientifico Mercianum hanno incontrato don Aniello Manganiello, parroco di Scampia dal 1994 al 2010

don aniello manganiello a sesto calendeNella mattinata di mercoledì 29 gennaio presso il Centro Studi Angelo Dell’Acqua gli studenti del Liceo scientifico Mericianum di Sesto Calende hanno incontrato don Aniello Manganiello, parroco di Scampia dal 1994 al 2010.
Il sacerdote ha iniziato il suo discorso leggendo un passo del libro “Strozzateci tutti”, scritto da quindici giornalisti del sud, in cui si legge il paragone di Sciascia tra le organizzazioni criminali e le palme: queste piante tipiche dei territori meridionali hanno iniziato, con l’avanzare degli anni, a diffondersi anche al nord, così come la mafia. Don Aniello ha raccontato la sua esperienza personale nel quartiere napoletano, a partire dal suo arrivo non si è limitato a svolgere le mansioni che sono solite ad un parroco, ma si è impegnato nel dare un aiuto concreto alla comunità, specialmente con iniziative rivolte ai giovani che la criminalità organizzata sfrutta per i suoi scopi.
Ha spiegato poi come le mafie non siano distanti, ma agiscano sul territorio in modo diverso: se nel meridione si spara, si occultano i rifiuti tossici, si minaccia, al nord la mafia agisce ripulendo il denaro sporco: “Il nord è la lavatrice”.
Significativa e di notevole interesse per gli studenti è stata una frase pronunciata dal sacerdote: “perché il male trionfi basta che i buoni non facciano nulla”. Rivolgendosi ai ragazzi ha spiegato come gli eroi non servano al Paese, ma sia necessario che ognuno svolga il suo dovere combattendo una battaglia di civiltà con le armi della cultura, della formazione, della carità e della solidarietà. Ha invitato ad impegnarsi nel sociale, nelle associazioni di volontariato: ogni persona ha quindi il dovere di combattere per ciò in cui crede per vivere bene, ma soprattutto per vivere nel bene.

Pubblicato il 30 Gennaio 2014
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