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Un sogno che diventa realtà: Mattia e “Servofly” atterrano a Calcinate

Il dispositivo realizzato dalla Aidro di Taino permette a Mattia Negusanti, ex carabiniere che ha perso l'uso di un braccio, di poter pilotare un aereo in completa autonomia

L'atteraggio di Mattia Negusanti e "Servofly" a Calcinate

Il sole splende e in cielo non c’è una nuvola quando mercoledì 9 settembre sulla pista dell’Areo club Adele Orsi di Varese atterra l’ultraleggero pilotato da Mattia Negusanti. Ex-carabiniere che in un incidente stradale ha perso la possibilità di muovere un braccio, grazie al dispositivo “Servofly” realizzato da TecnoElettra e dalla Aidro di Taino Mattia è riuscito a realizzare il suo sogno di imparare a volare.

Originario di Urbino, Mattia ha scoperto la passione del volo per caso. «Un giorno – racconta Mattia – il comandante della mia caserma, che è poi stato anche il mio istruttore di volo, mi ha proposto per la prima volta di salire insieme a lui su un aereo. All’inizio ero molto indeciso, e se poi mi fosse piaciuto? Come avrei fatto a imparare a pilotare con un braccio solo?». Mattia ha però deciso di non fermarsi, ha raccolto la sfida e insieme a lui tante persone e aziende, che si sono mosse per trasformare questo sogno in realtà. Ora Mattia può volare, ha superato tutti gli esami e grazie a “Servofly” ha conseguito l’attestato di volo Vds per il trasporto del passeggero.

Benché quello di mercoledì per Mattia e “Servofly” non sia stato il primo volo, si è trattato comunque della loro prima traversata di lunga durata e un vero momento di prova dell’affidabilità del dispositivo. Mattia è infatti partito dall’Aero club di Fano (in provincia di Pesaro e Urbino) insieme ad altri due aerei e dopo due ore e mezza di volo ha toccato terra sulla pista di Calcinate in riva al Lago di Varese.

“Servofly” è un piccolo dispositivo che applicato al quadro dei comandi di un ultraleggero permette di controllare gas e movimento dei flap (le parti mobili delle ali) direttamente attraverso due pulsanti collegati alla cloche. Esistono già aerei particolari che possono essere condotti da piloti disabili, ma la particolarità di Servofly è quella di concedere a chi non può utilizzare un braccio di pilotare senza dover apportare alcuna modifica al velivo. A ideare il prgetto è stato Paolo Picchi. La parte metallica è stata realizzata da Aidro, azienda di Taino specializzata nella manifattura additiva (nota anche come stampa 3d) del metallo. Il cablaggio è stato invece opera di TecnoElettra, impresa affermata nel mondo della Moto gp e della Formula 1.

«Per il primo prototipo – spiega Valeria Tirelli, amministratore di Aidro – abbiamo utilizzato il motorino di un trapano elettrico comprato in un negozio di bricolage. Quando abbiamo conosciuto Mattia e la sua storia ci siamo impegnarci al massimo per costruire nuovi modello di Servofly più avanzati capaci di soddisfare tutti gli standard per l’utilizzo in volo».

«Non posso allacciarmi le scarpe – ha commentato Mattia appena sceso dal suo ultraleggero – o sbucciarmi una mela, ma grazie all’impegno di tante persone e di tante aziende ho potuto realizzare il mio sogno. Sono le stesse persone che sento affianco a me ogni volta che salgo su un aereo. Mi sento come la firma, il volto di un progetto scritto a più mani. Le giornate “no” in questi anni sono state tante, ma in futuro vorrei che questo dispositivo possa essere applicato a tanti tipi di aerei diversi così da permettere a sempre più persone di vivere il loro sogno».

«Mattia – commenta Massimo Tammaro, ex comandante delle Frecce tricolore e amministratore delegato di Alpi aviation – è l’esempio di cui tutti noi abbiamo bisogno: quello di una persona che nonostante le difficoltà non si è mai arresa. Alpi aviation vuole continuare a sostenere progetti di questo tipo, perché ognuno di noi deve continuare a inseguire il proprio sogno e tutti si devno impegnare per permettergli di realizzarlo».

Alla mattinata di mercoledì hanno partecipato anche: Margherita Acquaderni, presidente Aero club Adele Orsi; Roberto Marinelli, Aero club Fano; Alberto Folchini, presidente Club aviazione popolare; Leo Cantergiani, proprietario di TecnoElettra e Paolo Picchi, ideatore del progetto.

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Pubblicato il 09 Settembre 2020
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