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Diecimila visitatori al Centro di Ricerche europeo

Grande interesse per la Giornata di porte aperte che il centro organizza dal 1992. Grande curiosità per le attività di ricerche e gli ultimi ritrovati della tecnologia

Oltre 10.000 persone hanno invaso da questa mattina, sabato 4 maggio, il Centro di ricerche di Ispra. Una giornata spesa tra scienza e tecnologia, per toccare con mano gli ultimi ritrovati della ricerca, ascoltare dalla voce degli esperti le spiegazioni di scoperte e sperimentazioni, provare a mettersi in gioco nel ruolo di ricercatore. 
Da ormai 20’anni, il centro europeo accoglie cittadini per condividere informazioni e formazioni nella cosiddetta “Festa Schuman”. Nel 1992 furono 300 gli iscritti, cresciuti di anno in anno, sino ad arrivare ai 13.233 iscritti di quest’anno, ridotti a poco più di 10.000 presente effettive.
 
Dopo l’attesa ai cancelli per entrare superando i doverosi controlli, i visitatori hanno potuto conoscere attraverso presentazioni e sperimentazioni sul campo, conferenze e visite in laboratori, la scienza che sta alla base di molte politiche europee: dall’agricoltura alla sicurezza nutrizionale globale, dall’uso efficiente delle risorse naturali alla salute pubblica e alla sicurezza delle persone. 
 
Durante la giornata gli scienziati del JRC hanno fornito una panoramica del loro lavoro: come sviluppano modelli e scenari per valutare le scelte politiche, come interpretano le immagini satellitari per prevedere le prossime grandi inondazioni, come analizzano le emissioni di vari tipi di veicoli e come, facendo tremare edifici di vari piani, simulano terremoti.
 
Tra le tante novità di quest’anno la possibilità di informarsi su come il proprio programma nutrizionale e lo stile di vita condizionano la salute e MELISSA, il radar innovativo del JRC che aiuta a misurare eventuali movimenti della nave da crociera Costa Concordia.
Tante le attività dove i moltissimi visitatori sono riusciti a disperdersi, permettendo così la riuscita della mattinata, compreso il buffet. 
 
Per il Centro è stata un’occasione per dimostrare il ruolo del JRC nel promuovere la crescita e la stabilità, ma anche per un ambiente sano e sicuro, la tutela dei consumatori e per la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. 
A tagliare il nastro della giornata, la Commissaria europea Máire Geoghegan-Quinn,
responsabile per la ricerca e l’innovazione.
I cancelli sono rimasti aperti sino alle 17 per permettere una visita approfondita anche sulle attività di disattivazione e gestione dei rifiuti radioattivi, associate agli impianti nucleari costruiti e in funzione in passato. Il programma di dismissione è iniziato nel 1999 e si svilupperà nell’arco di circa 30 anni.
Nella fase iniziale del Programma D&WM sono già stati raggiunti importanti traguardi:
il quantitativo di materiale nucleare presente sul sito di Ispra è stato ridotto di circa il 90%, e il rinnovamento delle installazioni per la caratterizzazione e il trattamento dei rifiuti di bassa e media attività è stato praticamente completato. Nel Settembre 2011 ha avuto inizio la costruzione di una struttura di deposito temporaneo (entrata in servizio prevista nel 2013) che ospiterà esclusivamente i rifiuti radioattivi pregressi e quelli derivanti dalle operazioni di smantellamento degli impianti nucleari del sito di Ispra. I rifiuti rimarranno sul sito di Ispra fino al loro trasferimento presso il futuro Deposito Nazionale Italiano (un accordo in merito è stato siglato nel 2009 con il Governo), finalizzato ad ospitare definitivamente tutti i rifiuti presenti sul territorio nazionale.
Nel 2010 si è completata la disattivazione, fino al rilascio senza vincoli radiologici, del vecchio Laboratorio di Radiochimica, operativo fino alla fine degli anni ’90. Nel prossimo futuro sono in programma la disattivazione del parco di serbatoi contenenti gli effluenti liquidi (dopo il loro svuotamento  avvenuto nel  Luglio del 2012) e la demolizione dell’Impianto Sperimentale per Esperimenti di Fusione del Combustibile, che era servito in passato allo studio degli incidenti nucleari cosiddetti "severi". 
Per quanto riguarda il reattore Ispra 1, il suo smantellamento sarà effettuato da un operatore nazionale a seguito di un accordo siglato con il Governo italiano, mentre la gestione dei rifiuti prodotti sarà compito del JRC. 

Pubblicato il 04 Maggio 2013
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