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“Le decisioni sull’automedica di Luino andavano prima comunicate ai sindaci del piano di zona“

Così il sindaco Enrico Bianchi in apertura di seduta del consiglio comunale che ha visto un’ora di dibattito sul tema. La Lega: “Carenza di personale problema di portata nazionale”

Croce Rossa di Legnano 2020

«Ci sono certamente questioni di metodo, e di merito. Ma informare i sindaci, che sono autorità sanitarie locali su decisioni rilevanti, era doveroso. Perché non è stato fatto? Perché non è stato convocato il piano di zona?». Mentre il sindaco Enrico Bianchi giovedì sera tirava le somme degli interventi in apertura di seduta in consiglio comunale sul tema legato all’automedica di Luino in orario notturno priva del medico rianimatore (dalle 20.00 alle 6.00), il sottofondo era quello delle sirene dei mezzi di soccorso che stavano intervenendo su un incidente stradale con feriti gravi poco poco più a Nord, a Maccagno.

Una sorta di monito, che è risuonato nelle orecchie dei consiglieri comunali presenti in sala, e in quelle dei cittadini che stavano seguendo i lavori dell’assemblea partiti col saluto dell’istituzione al povero Andrea Rossi, ma poi subito ricadute sulle preoccupazioni per un servizio che la città perde («ma solo momentaneamente, fintanto che non arriveranno le nuove assunzioni legate ai concorsi», come sostiene il direttore generale di Asst Sette Laghi Gianni Bonelli venuto in città martedì scorso).

La notizia arriva dopo giorni di polemiche con un altro “carico da 11“ che riguarda la sanità cittadina, vale a dire lo spostamento di alcuni posti letto «subacuti» ad Angera. «Togliere l’automedica a Luino è una scelta scellerata, non ci sono altri termini. Poi di oggi la notizia di altri posti letto che se ne vanno: a questa situazione, a cui si aggiungono voci di chiusura del pronto soccorso, preferisco si dica apertamente che l’ospedale di Luino è destinato a chiudere», ha affermato con parole molto ruvide il capogruppo di “Azione civica” Furio Artoni, a cui si è aggiunto il consigliere di “sogno di Frontiera” Franco Compagnoni che da addetto ai lavori – è cardiologo proprio a Luino – ha fotografato la situazione «che non può venir affrontata con toni di scontro ma valutata sugli effetti che una decisione di questo genere produce sulle patologie “tempo-dipendenti” come l’infarto ma anche altri interventi che necessitano del medico. Ora, se i numeri dicono che i 2,75 interventi per notte non giustificano questo servizio, a questa valutazione rispondo con un esempio: è come se un automobilista decidesse di guidare l’auto senza fare l’assicurazione che può servire o meno, ma he non può venir sottoscritta una volta che l’incidente viene fatto».

Alessandro Casali (gruppo #Luinesi, Lega) ha spiegato di essersi confrontato sulla quesitone col presidente della commissione regionale Sanità Emanuele Monti: «L’automedica H24 c’è solo in grandi centri come Legnano, Milano, Gallarate e Varese, e il servizio verrà comunque mantenuto. Il problema è di portata nazionale e riguarda nello specifico la difficoltà a reperire personale», mentre il consigliere Andrea Pellicini ha espresso vicinanza alla posizione del sindaco Enrico Bianchi (peraltro esternata in una lettera aperta condivisa sulla stampa martedì scorso) annunciando di sostenere qualunque iniziativa volta a ripristinare la presenza del medico rianimatole a bordo dell’automatica di Luino, la notte.

Pubblicato il 23 Giugno 2022
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