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140 ricoverati Covid negli ospedali di Varese: i medici spiegano quali sono le condizioni

Dalla terapia intensiva, ai reparti di area medica sino alla pediatria, i primari dimostrano l'importanza della campagna vaccinale nell'assistenza ai pazienti Covid

coronavirus

Sono 140 i pazienti Covid ricoverati nei reparti dell’Asst Sette Laghi alla vigilia di Natale.

12 PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA DI CUI DUE TERZI NON VACCINATI

Di questi, dodici in terapia intensiva: « Due terzi di questi non sono vaccinati e hanno un’età mediamente inferiore – spiega Prof. Luca Cabrini Direttore della Rianimazione covid varesina – Complessivamente, grazie alla campagna vaccinale, il numero di pazienti covid che richiede un ricovero in Terapia Intensiva è nettamente più basso rispetto al numero elevatissimo di persone che risultano positive al covid. L’incidenza dei casi più gravi è nettamente più bassa di un anno fa. E lo sarebbe ancora di più se tutti si vaccinassero».

Il confronto con lo scorso anno indica una situazione decisamente migliore anche se l’arrivo della variante omicron induce costantemente alla cautela. 

OGGI LE CONDIZIONI DEI PAZIENTI SONO MEDIAMENTE MIGLIORI

Nel 2020, l’arrivo del Natale coincise con un allentamento della pressione che da metà novembre gravò sui reparti covid dell’ospedale varesino: «Con 327 degenti covid in Azienda, di cui 13 in terapia intensiva, stavamo tirando un primo, prudente, sospiro di sollievo – esordisce il Prof. Francesco Dentali, Direttore del Dipartimento di Medicina varesino – In un mese eravamo scesi da 654 degenti covid alla metà. Oggi,  i degenti covid sono 130, e le loro condizioni sono mediamente migliori. I casi davvero gravi sono pochi: tra noi e la Pneumologia della dott.ssa Cinzia Gambarini sono 11 i pazienti con casco Cpap, di cui 7 non vaccinati e gli altri con un primo ciclo vaccinale chiuso da più di sei mesi. Dall’inizio dell’autunno, del resto, nessun nostro paziente vaccinato con due dosi ricevute da meno di sei mesi è stato trasferito in Rianimazione».

PAZIENTI ANZIANI, CON DIVERSE PATOLOGIE E VACCINATI DA PIU’ DI SEI MESI

Un quadro che trova conferma in Malattie Infettive. «Un terzo dei degenti del mio reparto non è vaccinato e questi sono i pazienti più gravi. – spiega il Prof. Paolo Grossi primario del reparto e consulente dell’Istituto superiore di Sanità – Gli altri sono per lo più anziani con un’età media di 90 anni, con diverse patologie a causa dell’età avanzata e vaccinati con due dosi da circa sei mesi. Le loro condizioni richiedono ricoveri lunghi, di tre o quattro settimane, ma non presentano quadri particolarmente preoccupanti. Un anno fa, senza vaccinazione, pazienti così fragili sarebbero morti. Oggi invece li dimettiamo. Vacciniamoci, è importante, ancora di più con queste varianti che non sembrano più pericolose, ma che certamente sono più diffusive: la vaccinazione non preclude l’infezione, ne riduce la possibilità ma soprattutto salva la vita!».

IL 20% DEI BIMBI RICOVERATI IN PEDIATRIA E’ POSITIVO

Sul fronte pediatrico, è il prof. Massimo Agosti a fare il punto: «I casi sono in aumento, questo è evidente – spiega – Oggi il 20% dei bambini ricoverati nei miei reparti sono positivi al Covid: si va da quelli di pochi giorni agli adolescenti. Però voglio anche rassicurare sul fatto che le condizioni dei piccoli positivi sono mediamente buone e confido che lo saranno sempre di più: con la vaccinazione, infatti, la possibilità di sviluppare la malattia si riduce drasticamente e al massimo il covid si presenterà come una normale influenza. Avanti, quindi, vacciniamo i nostri bambini e i nostri ragazzi!».

E’ IMPORTANTE VACCINARSI

«L’invito a vaccinarsi resta il nostro leitmotif – conclude il Direttore Sanitario, Lorenzo Maffioli – un anno fa il covid assorbiva quasi completamente le nostre risorse. Oggi, grazie al grande sforzo della campagna vaccinale, riusciamo a portare avanti gran parte delle nostre attività per i pazienti con patologie diverse dal covid, a partire dalla chirurgia, che ha subito alcune limitate riduzioni, e dall’attività ambulatoriale, che si mantiene a regime . Ma 140 degenti covid sono comunque tanti: solo vaccinandoci possiamo uscirne».

Pubblicato il 24 Dicembre 2021
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