Quattro casi di variante Delta in 10 giorni: nessuno è ricoverato in ospedale
dal 19 giugno scorso, tutti i tamponi positivi vengono sottoposti alla ricerca delle varianti. Nel nostro territorio è ancora predominante il ceppo britannico. In una settimana, i nuovi positivi sono stati 84, uno in meno della settimana precedente
Sono quattro i casi di contagio con la variante Delta individuati negli ultimi 10 giorni nel territorio di ATS Insubria. Un positivo, però, non è residente.
Nel laboratorio di microbiologia diretto dal professor Maggi all’ospedale di Varese, dallo scorso 19 giugno vengono sequenziati tutti i tamponi positivi individuati. La disposizione di Regione amplia, quindi, la casistica che, prima, era limitata alla fascia degli studenti e a casi particolarmente indicativi.
I tecnici di laboratorio analizzano l’RNA del virus confrontandolo con i modelli noti per comprendere se ci sia la variazione e quale sia. Attualmente, la quasi totalità appartiene al ceppo britannico, ribattezzato Alfa, e una minima parte a quello indiano ormai chiamato Delta. Ci sono altri sequenziamenti in corso per mutazioni non ancora identificate.
Tutti i casi di variante Delta, comunque, sono al proprio domicilio isolati e non hanno contagiato a loro volta.
Nell’ultima settimana di giugno, i casi di positività totale sono stati 84 con un’incidenza di 9,41 abitanti ogni 100.000. I tamponi totali effettuati sono stati 13.522 di cui 202 sono risultati positivi ( tasso dell’1,5% ma sono ricompresi anche quelli di fine quarantena).
Rispetto alla scorsa settimana, la situazione si mantiene pressoché stabile: sette giorni fa si erano contati 85 casi, solo uno in più del risultato odierno. In una provincia ormai colorata di rosa pallido, a indicare la fine dell’emergenza pandemica, rimane solo un comune del Luinese che registra un tasso di contagiosità leggermente più elevato.
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