Assistenza, cura, attività: nelle RSA la vita ritrova qualità e benessere
Che si parli di anziani non autosufficienti o di vecchietti ancora arzilli ma poco predisposti alla solitudine, il sistema delle residenze di Uneba offre risposte adeguate al benessere dell’ospite
Assistenza, cure, prevenzione ma anche socialità, eventi, convivialità. La terza età impone, a volte, scelte importanti: la solitudine, gli acciacchi, la perdita di autonomia sono limiti che possono diventare difficoltosi da gestire.
Il sistema delle residenze per anziani è costruito per offrire un ventaglio di proposte che puntano al miglioramento della qualità della vita, con una serie di servizi diversi e idonei al benessere dell’ospite.
« I nostri ospiti – spiega Luca Edoardo Trama, Direttore della Provvidenza di Busto Arsizio associata Uneba – sono non autosufficienti come richiede la normativa in materia. Hanno bisogno di assistenza mirata, specialistica, riabilitativa, di servizi socio sanitari. Esistono 8 tipologie diverse di complessità e siamo preparati a rispondere a ogni esigenza con personale medico, infermieristico, OSS e ASA. Il sostegno alla fragilità non si inventa, ha bisogno di percorsi specifici, qualitativamente elevati e professionali».
La rete delle residenze socio assistenziali, però, accoglie anche anziani autosufficienti che, per diversi motivi, chiedono solo supporto e compagnia: « Quella che dirigo è una casa albergo – racconta la direttrice della Residenza Casa Albergo Svizzera di Malnate Antonella De Micheli – abbiamo una popolazione che io definisco di “grandi anziani”, ancora perfettamente in grado di gestirsi. Arrivano nella nostra struttura magari per trascorrere un breve periodo di tempo, come l’estate o i mesi invernali, poi apprezzano lo stile di vita “protetto” che ricevono e scelgono di trasferirsi. Hanno la propria stanza, che possono anche arredate personalmente, mantengono relazioni con l’esterno e con le occasioni di socialità o culturali, ma scelgono questa dimensione accudita, grazie al medico interno, che collabora con il loro medico di medicina generale, e al personale infermieristico e socio sanitario, OSS e ASA. Tutte figure che fanno da supervisori nella gestione delle loro incombenze».
La relazione è il pilastro su cui poggia l’esperienza nelle residenze socio sanitarie: « Il rapporto con il territorio è una delle prerogative storiche delle nostre realtà – assicura il direttore Trama – siamo un punto di riferimento per la collettività perchè ci occupiamo di una fascia preziosa, quella più anziana che, poi, è la memoria storica e culturale di una società. Ecco perchè siamo sempre pronti ad ospitare chi vuole venire a conoscere i nostri ospiti: abbiamo rapporti con le scuole primarie e dell’infanzia, ma anche con i ragazzi delle superiori che svolgono il tirocinio. Ospitiamo, poi, il mondo del volontariato e le opportunità di svago e culturali che offre. All’interno delle nostre RSA abbiamo educatori professionali, figure laureate, chiamate a proporre attività tarate sui punti deboli del singolo, così da sollecitarli nelle carenze che manifestano. Il rapporto con i parenti, poi, è fondamentale e si basa sulla reciproca stima e fiducia. La pandemia che abbiamo vissuto ha messo a dura prova proprio le relazioni ma siamo riusciti a mantenere i contatti, grazie a quel patto di fiducia che avevamo instaurato».
In una solida rete sociale, ma anche sanitaria, sono inserite le case albergo aderenti a Uneba: « I nostri ospiti mantengono il proprio medico di medicina generale e affrontano visite mediche, specialistiche o diagnostiche in autonomia – spiega la direttrice De Micheli – Il personale della residenza, però, tiene le agende con tutti gli appuntamenti degli ospiti. Fissa le visite, gli esami in ospedale. Ha stretto rapporti con alcune associazioni che si occupano del trasporto, così nessuno è lasciato mai da solo. Quando, poi, le capacità del singolo ospite si riducono, noi siamo in rete con le RSA di Uneba per trovare soluzioni di residenzialità protetta più elevate.
Sul fronte della socialità, abbiamo numerose iniziative con realtà culturali del territorio: le bande musicali offrono concerti, autori vengono a presentare i propri libri. I nostri stessi ospiti sono sollecitati nella scrittura e realizzano un notiziario in cui raccontano la loro vita e commentano i principali fatti di cronaca. L’intento è quello di offrire loro una molteplicità di stimoli per tenerli attivi e coinvolti».
L’esperienza della pandemia ha, momentaneamente, snaturato quello che è il punto di forza di queste residenze: « Le nostre RSA sono sempre aperte, dalle 8 alle 20 – dice il direttore della Provvidenza di Busto Arsizio – I parenti possono fermarsi a mangiare oppure, occasionalmente, portarli fuori. Ora è tutto fermo a casa delle limitazioni che continuiamo a mantenere, nonostante siamo Covid free. Il virus circola ancora e noi proteggiamo la nostra comunità. Gli incontri sono ripresi, in modalità protetta, seguendo tutti i protocolli indicati da Regione Lombardia. La fiducia è il valore più importante che abbiamo curato in questo ultimo anno e mezzo: quando ci siamo chiusi, abbiamo subito attivato le videochiamate, abbiamo approntato modalità di incontro a distanza, non abbiamo mai smesso di informare e ascoltare».
Fiducia, servizi, relazioni sono i tre elementi su cui poggia ogni esperienza di residenzialità : « Come tutte le estati – racconta la direttrice de Le Residenze – abbiamo domande di ingresso di anziani che, magari, rimangono soli per cui i parenti chiedono una struttura protetta. Molti arrivano dal Milanese in cerca di un’estate più fresca e serena. Questa è, di solito, l’esperienza da cui si avvia il processo di trasferimento. Una volta che si valutano i benefici della residenza protetta con i vantaggi della libertà di movimento e dell’autonomia di vita si opta per una quotidianità più tranquilla e rilassata, vivacizzata dalla presenza di altre persone e anche da tante e diverse iniziative ogni giorno».
Residenze socio sanitarie o case albergo offrono, quindi, molteplici risposte ai bisogno di cura e assistenza ma anche una vita più ricca e coinvolgente per la popolazione più anziana. Dopo il difficile periodo di emergenza sanitaria, stanno gradualmente ritornando a una vita normale fornendo i servizi che da sempre sono in atto. Si sta ritrovando la fiducia verso il domani grazie alla consapevolezza che questa emergenza ha reso la rete delle residenze più forte e più preparata.
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