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L’ospedale di Angera deve essere potenziato, non ridimensionato

Dopo l'entrata in vigore della nuova riforma regionale della sanità, il gruppo civico "A come Angera" interviene sulla questione: «Basta con le scelte calate dall'alto senza coinvolgere territori e sindaci»

ospedale ondoli angera

Il gruppo civico  “A Come Angera” interviene sulla questione del riassetto dell’ospedale cittadino alla luce delle nuova riforma regionale della sanità lombarda entrata in vigore il 31 ottobre scorso.  «Il testo così come  approvato – spiegano in un comunicato stampa i rappresentanti del gruppo – prevede che il territorio e la struttura ospedaliera devono essere uniti. Per la nostra realtà questo non è avvenuto, disponendo in via sperimentale che il territorio faccia riferimento all’azienda Socio Sanitaria Territoriale dei Sette Laghi (ovvero Varese), mentre la struttura ospedaliera a quella della Valle Olona ( ovvero Busto Arsizio ). Ciò vorrebbe dire che gli utenti sarebbero così indirizzati per logica , verso il territorio di riferimento  e, tra qualche tempo temiamo che  la Regione potrebbe togliere le specializzazioni che non soddisfano più i requisiti minimi. Alcune settimane fa il presidente dell’assemblea dei Sindaci del Piano di Zona di Sesto Calende, ha mostrato la giusta preoccupazione per la nuova Riforma che così come impostata, rischia di depotenziare il nostro ospedale cittadino.Noi diciamo ancora una volta No alle scelte calate dall’alto senza il coinvolgimento dei territori e dei sindaci che lo rappresentano».

I rappresentanti del gruppo civico individuano alcuni bisogni sia del territorio che dell’ospedale a partire dal potenziamento dei servizi e non il loro ridimensionamento, un pronto soccorso che sia completo di unità di terapia intensiva, un’integrazione del personale medico e paramedico adeguato alle reali necessità dell’ospedale.

«Il Gruppo Civico – conclude la nota – si farà portavoce di queste richieste e terrà alta l’attenzione su un problema che deve riguardare ognuno di noi perché  l’ospedale è di tutti e la salute un diritto per tutti».

Pubblicato il 06 Novembre 2015
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