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In ospedale fino a cent’anni, per aiutare gli altri

Tutti giorni, per oltre trent'anni, Pina Brughera ha prestato la sua attività di volontaria al Carlo Ondoli. Per il suo compleanno centenario una festa speciale

pina brughera centenaria volontaria«Ma quando posso ricominciare?». Ha cento anni la signora Pina Brughera e lo stesso entusiasmo di un’adolescente. Tutti giorni, fino allo scorso aprile, ha prestato la sua attività di volontaria all’ospedale Carlo Ondoli di Angera. Una volontaria speciale che, come dicono gli infermieri che oggi hanno festeggiato con lei il suo compleanno centenario, "ha fatto scuola a tutti". Di segreti ne ha pochi, dice: «Mi fa bene forse il fatto di andare a Messa tutte le mattine. Anche stamattina ci sono andata, anche se c’era la neve». O forse tutta quella energia è questione di alimentazione? «Non so, cucino io tutti i giorni quello che mi va, non seguo una dieta particolare». Per più di trent’anni per la signora Pina, non ci sono stati né sabati né domeniche e nemmeno Natali capaci di far slittare il suo appuntamento con gli altri. «Ha iniziato prendendosi cura di un’amica che era ricoverata qui – racconta il figlio -. Poi ha cominciato ad andare in ospedale tutti i giorni, ad aiutare chi ne aveva bisogno. Fino a qualche mese fa, ma solo perché l’abbiamo convinta noi a fermarsi, stava in ospedale per quattro ore al giorno dal venerdì al lunedì».

pina brughera centenaria volontariaFamigliari, infermieri e medici le hanno fatto trovare in ospedale una grande festa con la sua prima torta con le candeline a tre cifre, oltre a fiori, regali e una targa di riconoscimento consegnata direttamente dalle mani di Armando Gozzini, direttore dell’azienda ospedaliera di Gallarate. A festeggiare la signora Brughera c’era anche Don Carlo, un’altra colonna del volontariato all’ospedale di Angera. «Una persona così è un esempio per tutti – racconta un’infermiera che ha lavorato a lungo al suo fianco – è discreta ma allo stesso tempo riesce a dare agli altri la forza per sfidare le malattie. Lo si vedeva quando entrava nelle camere dei pazienti, la sua sola presenza riusciva a tirarli su di morale, ha una marcia in più degli altri». Gli amici dell’ospedale le hanno anche dedicato una poesia che oggi le hanno consegnato: «E questo – ha detto Pina – è il regalo più bello che abbia mai ricevuto».

Pubblicato il 06 Dicembre 2010
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