Sono una dozzina i nomi della Lega per le regionali: da Monti a Brianza, da Casali a Mazzetti. Le prime indiscrezioni
Cresce l'attesa per conoscere i primi nomi indicati dalle sezioni per gli otto posti nella lista delle elezioni regionali di febbraio
In casa Lega i giochi per le candidature alle regionali in provincia di Varese sono parzialmente fatti. Entro mercoledì infatti le sezioni locali dovevano indicare una rosa di nomi che sabato saranno vagliati dalla segreteria provinciale. Un passaggio importante che porterà a definire coloro che potrebbero trovare posto sulla scheda elettorale del 12 e 13 febbraio per diventare consiglieri regionali.
Due nomi sono già certi e riguardano i consiglieri uscenti Francesca Brianza ed Emanuele Monti. Il terzo eletto cinque anni fa, Marco Colombo, potrebbe prendere decisioni diverse e non puntare alla ricandidatura.
La Lega ha chiesto al territorio una rosa di 16 nomi da sottoporre al vaglio della Lega Nazionale: 8 uomini e 8 donne. Nella realtà le proposte dovrebbero essere un po’ meno. Ad ogni sezione è stato chiesto di indicare due nominativi rispettando la divisione di genere e mercoledì sono confluiti nelle mani del segretario provinciale Andrea Cassani una dozzina di nominativi ed è probabile che saranno sottoposti tutti alla segreteria nazionale e in particolare a Matteo Salvini per decidere anche sulla base di equilibri da rispettare a livello regionale.
Tra i nomi che trapelano, oltre ai due uscenti Brianza e Monti, ci sono quello di Alessandro Casali dal Luinese, dell’assessore gallaratese Claudia Mazzetti e del segretario castellanzese Thomas Guerini. Tutti in pectore per il via libera del direttivo provinciale e il vaglio della segreteria nazionale.
In casa Lega c’è un costante fermento che ha trovato il momento di massimo confronto nel recente congresso vinto dal neo segretario Andrea Cassani nel confronti di Giuseppe Longhin. Ora la preoccupazione maggiore è data dal timore del perdurare del crollo di consensi elettorali, fotografato dalle urne lo scorso settembre, che potrebbero ridimensionare di molto la pattuglia che entrerebbe in Consiglio regionale.
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