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I parlamentari varesini alla prova del nascente Governo Draghi

Abbiamo chiesto ad alcuni dei parlamentari eletti nel Varesotto come stanno affrontando questa fase politica nella capitale

mattarella draghi

È il giorno delle consultazioni di Mario Draghi. Dopo l’incarico ricevuto da Mattarella ha cominciato con i partiti minori e terminerà sabato con la Lega.

Nel frattempo la discussione è aperta tra governo tecnico o politico e con i distinguo dei partiti. Abbiamo chiesto ad alcuni dei parlamentari eletti nel Varesotto come stanno affrontando questa fase politica nella capitale.

ALESSANDRO ALFIERI (Partito democratico)

alessandro alfieri

«Massimo sostegno a Mario Draghi, figura di prim’ordine. Daremo una mano come sempre, con il senso di responsabilità che abbiamo sempre avuto, perché nasca un esecutivo di profilo politico sostenuto da forze europeiste. Stiamo continuando a lavorare e ho avuto diversi incontri anche con colleghi del Movimento 5 Stelle proprio per creare le condizioni perché  si consolidi una maggioranza di profilo europeista che possa rilanciare l’azione di governo. A Draghi chiederemo di vedere riconosciute le battaglie del Partito democratico sul Recovery plan, sulla strategia di uscita dalla pandemia e sulla campagna vaccinale».

MARIA CHIARA GADDA (Italia Viva)

maria chiara gadda

«L’intento di Italia Viva era quello di dare al Paese, in un periodo di pandemia ed emergenza economica, un governo in grado di rispondere a questi problemi e mettere in campo misure per il rilancio economico. L’emergenza tutt’altro che finita: dal piano vaccinale alla sanità territoriale c’è ancora molto da fare ed era evidente a tutti che da alcuni mesi era in atto uno stallo oggettivo. Draghi è la persona giusta da tanti punti di vista. Non è solo un tecnico, sa coniugare capacità di visione e grande competenza tecnica. È l’italiano più apprezzato nel mondo. Ci sentiamo rappresentati pienamente da lui e a lui ci affidiamo per la scelta delle figure che servono per dare corpo agli obiettivi. C’è spazio per la rappresentanza politica in questo nuovo governo. Questo, a differenza di altri governi tecnici, non sarà un governo di lacrime e sangue ma di spesa ed investimenti e non mi riferisco solo al recovery fund ma anche ad altre linee di credito come il Mes. Siamo felici di avere una figura di garanzia come lui per evitare di spendere male o non saper spendere i soldi come spesso si è fatto in passato».

STEFANO CANDIANI (Lega)

stefano candiani

«Chiudersi dietro un no a priori credo sia sbagliato. La posizione dei 5 Stelle e di Di Battista in particolare proprio non la capisco, o forse sono loro che non capiscono in che condizione è il Paese, tra crisi economica e vera e propria disperazione delle persone. Noi aspettiamo di capire cosa Draghi ha in mente, che scopra le carte e dica cosa vuole fare. Abbiamo vissuto un periodo nel quale la politica è scesa sotto un livello di decenza senza precedenti, con l’apice del mercato delle vacche e dei Ciampolillo. Dallo stallo si doveva uscire e la soluzione Draghi Mattarella l’aveva in tasca e l’ha proposta per uscire dalle secche di una crisi complicata dalla pandemia. In un momento normale il voto sarebbe l’unica soluzione plausibile, lo abbiamo detto più volte. In questo frangente capiamo le difficoltà e le scadenze economiche, Recovery Fund su tutte. Siamo pronti ad ascoltare come Mario Draghi si proporrà alla guida del Governo italiano, se vorrà mettere in pratica una politica di difesa dell’Italia come ha fatto col “whatever it takes” in Europa o se si piegherà ad altre logiche che noi non condividiamo. Ripeto: fare il mercato dei nomi, delle sedie e delle poltrone non ci interessa, serve concretezza».

NICCOLO’ NICCOLO’ (M5s)

Niccolò Invidia

Ottimista sull’idea del governo Draghi? «A questo punto sì». Dopo una mattina di incontri congiunti, il deputato M5S Niccolò Invidia dà una valutazione positiva. A dare una prospettiva ci ha pensato Conte, con quell’apertura che potrebbe essere decisiva. Ma non solo: Invidia è ottimista anche perché parte dal profilo del «keynesiano» Draghi. In una giornata convulsa, Invidia non nasconde l’irritazione e la fatica di fronte a «una crisi gestita male da tutti»: «Sono in imbarazzo nei confronti dell’opinione pubblica», si lascia sfuggire. Ma a questo punto, dopo l’apertura di Conte, il giovane deputato eletto in provincia di Varese è ottimista? «A questo punto sì, penso arriveranno aperture importanti. Draghi è un keynesiano, porterà politiche espansive, ci potrò essere un confronto». Un governo che sarebbe consapevole delle sfide e del ruolo pubblico in una fase di crisi sanitaria che è anche economica e produttiva: insomma, il tecnico Draghi non è equivalente al tecnico Mario Monti. Ma eletti ed elettori M5S sapranno distinguere? «Sicuramente ci saranno difficoltà», riconosce Invidia.

Pubblicato il 04 Febbraio 2021
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