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FI Vco: molte ombre e tanti interrogativi sul ‘Decreto Ritardo’

“Sarebbe stato auspicabile intervenire sistematicamente per disboscare una burocrazia ormai soffocante”

Approvato mercoledì sera dal Consiglio dei Ministri, l’ex “decreto Aprile”, divenuto nel frattempo ‘Decreto rilancio’ o per meglio dire ‘Decreto ritardo’ rispetto ai tempi biblici impiegati per intervenire su una situazione economica e sociale fortemente critica (per utilizzare un eufemismo)

ll provvedimento governativo, che in teoria ha un costo di 55 miliardi di euro e che dovrebbe pertanto mobilitare risorse significative, pone sicuramente dei dubbi in relazione ai tempi effettivi entro i quali tali risorse verranno immesse nel circuito produttivo ed economico.

Non secondariamente esso accentua il forte ruolo dello Stato come soggetto distributore di ricchezza con l’inevitabile aumento del debito pubblico, ma non interviene su tutta quella serie di impedimenti prodotti nel nostro sistema da controlli preventivi e sanzioni, producendo al contrario nuove norme che altro non faranno che ingessare ulteriormente l’azione di imprese ed operatori economici in genere.

Non si possono non considerare gli effetti permanenti sul bilancio dello Stato dovuti alle nuove assunzioni di personale pubblico che il decreto prevede, producendo costi stabili che incideranno sul giudizio del nostro debito pubblico e sul suo merito di credito.

Sarebbe stata auspicabile una scelta coraggiosa che proprio le situazioni di emergenza giustificano: quella di sbloccare procedure arrugginite, di intervenire sistematicamente per disboscare una burocrazia ormai soffocante che impone costi non più sostenibili e che costituisce un fardello per la competitività delle imprese, in modo da sgravare da vincoli inutili gli investimenti privati e dare così impulso all’economia generale.

Un intervento sistematico e strutturale di alleggerimento della macchina pubblica, di tagli dei suoi costi e delle sue procedure per dare slancio ad una ripartenza che si annuncia purtroppo molto difficile”. Così in una nota il coordinamento provinciale di Forza Italia.

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Pubblicato il 15 Maggio 2020
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