Emergenza coronavirus, Mirella Cristina (FI): “Qual è il futuro della nostra libertà?”
La riflessione dell'onorevole verbanese, rappresentante di Forza Italia alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati
Dalla svolta autoritaria di Orban in Ungheria alle restrizioni con le quali tutti noi, ogni giorno, dobbiamo fare i conti. L’emergenza Coronavirus ha coinvolto la vita personale, sociale, economica di ciascuno, senza limiti territoriali o razziali. Un virus tragicamente democratico. In questa nuova realtà, alla quale in fretta abbiamo dovuto adeguarci, come cambia il concetto stesso di democrazia, qual è il ruolo del diritto costituzionale? A questi quesiti prova a rispondere, nella sua riflessione, l’onorevole Mirella Cristina (Forza Italia), membro della II Commissione (Giustizia) della Camera dei Deputati.
«La pandemia quasi certamente avrà implicazioni politiche su ampia scala; ad emergenza finita sapremo se il Coronavirus, oltre ad avere mietuto vittime, e messo in ginocchio l’economia delle nazioni, avrà arrestato l’espansione dei regimi liberal democratici oppure, all’opposto, avrà scalfito le basi di legittimità dei regimi autoritari che si dovessero rivelare incapaci di affrontare l’emergenza -spiega l’on. Mirella Cristina- . Tuttavia ora un dato è certo: in questo momento il nostro diritto costituzionale, che vive e respira ed è in continua espansione per la moltiplicazione dei diritti, identità ed interessi, chiamato da sempre al bilanciamento delle pretese giuridiche di ciascuno, si sta trovando dinnanzi a dei conflitti dettati da uno stato di emergenza senza pari imposto dalla pandemia. E allora ci domandiamo: quale è il futuro della nostra libertà? Da liberale e garantista mi pongo questa domanda perché devo capire da cittadina quanto i miei diritti possano e debbano essere in questa fase compressi e mi riferisco al diritto alla privacy, quanto più (il tracciamento via cellulare) della libertà stessa di tutti noi, a cominciare dalla libertà di circolazione, senza dimenticare la libertà personale. Queste limitazioni possono essere giustificate solo per la salvaguardia del diritto più prezioso “il diritto alla vita”. Siamo in emergenza e sono convinta che l’umanità sopravviverà al virus e che quest’ultimo diventerà un nostro compagno di viaggio come molte altre malattie -conclude l’onorevole azzurra- con l’unico pregio di averci fatto riflettere sul valore della vita e della libertà cui nessuno di noi è disposto a rinunciare così come non rinunceremo mai alla democrazia».
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