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106 milioni di Fondi Ue per il Piemonte, la missione di Cirio a Bruxelles

Prima uscita per il Presidente come rappresentante dell'Italia nel Comitato Europeo delle Regioni

106 milioni di Fondi Ue per il Piemonte, la missione di Cirio a Bruxelles Prima uscita per il Presidente come rappresentante dell’Italia nel Comitato Europeo delle Regioni

Una sorta di ritorno a casa. Così si può definire la visita di Alberto Cirio ieri e oggi al Parlamento di Bruxelles, dove per cinque anni è stato eurodeputato.
Cirio si è seduto nei banchi della Ue nella doppia veste di Presidente della Regione Piemonte, ma soprattutto per rappresentare l’Italia nel Comitato europeo delle Regioni, l’organismo che rappresenta in Europa tutti gli enti locali.‬ Una prima uscita per il governatore in questo ruolo.
“E’ importante- spiega Cirio – farne parte, perché se ci siamo possiamo contare”. “Tante volte -prosegue il Presidente – ci lamentiamo giustamente che l’Europa è matrigna e non è mamma, che Bruxelles è lontana: molte volte però è anche colpa nostra, che non ci diamo abbastanza da fare e non lavoriamo con impegno e costanza”. “Essere qui- ha continuato l’esponente di Forza Italia- vuol dire che quello che decideranno da Bruxelles, per la nostra Regione, non sarà più un vestito cucito e dimensionato sulla base delle sensibilità di qualche burocrate di questa città”.
La visita però è anche l’occasione per ricontrattare la programmazione dei fondi europei, pari a 106 milioni di euro, che il Piemonte non ha ancora speso e rischia di dover restituire. “Ci sono delle misure – spiega Cirio – che non hanno avuto risposta. Sono state decise 7 anni fa, quindi con sensibilità diverse da oggi, oppure troppo complesse e burocratiche: il rischio è che entro il 2021 non vengano assegnate”.

L’obiettivo del Presidente è quindi spostare questi soldi su altri settori. “Ciò che serve oggi alla nostra regione-spiega – è investire sull’elettrico, sulle nuove tecnologie dell’auto, sull’industria dell’energie alternative. Servono maggiori stanziamenti sul turismo, sulle infrastrutture turistiche del nostro territorio – come alberghi, ristoranti e i servizi – sull’efficientamento energetico delle strutture private e pubbliche, perché costino meno in termine di gestione”. “Noi abbiamo chiesto a Bruxelles di spostare i soldi da dove non servivano a dove servono. Questo ci garantirà due grandi risultati: il primo è che queste risorse verranno spese e quindi non correremo il rischio di doverle restituire. La seconda è che andranno ad alimentare la competitività delle nostre aziende piemontesi” ha concluso il governatore.

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Pubblicato il 08 Ottobre 2019
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