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Pellicini al Pd luinese: «Abbandoni lo stalinismo e vada ai contenuti»

Gli strascichi del consiglio comunale di lunedì scorso sui frontalieri dove i consiglieri di minoranza attaccarono la scelta di portare Maroni in città a due giorni dall'arresto di Rizzi

Luino

Il comunicato del PD di Luino sulla mozione in favore dei frontalieri ha toni e contenuti inaccettabili, finalizzati a far passare il messaggio distorto che il Presidente Maroni sia venuto a Luino solo in seguito all’arresto di Rizzi, avvenuto due giorni prima, quasi allo scopo di gettare fumo su questo evento”.

 

Il sindaco di Luino Andrea Pellicini risponde a mezzo stampa al Pd Luinese, che sempre in una nota “praparatoria” al consiglio comunale sui frontalieri annunciava la volontà di votare a favore della mozione “proteggi frontalieri”, ma di farlo a malincuore, criticando la scelta da parte della maggioranza (che comprende la Lega) di portare a Luino il governatore lombardo.

«Il PD – afferma infatti Pellicini – sa invece benissimo che l’incontro con Maroni era programmato da almeno una settimana prima e che quindi l’arresto di Rizzi non c’entri assolutamente nulla. Da tutto ciò, emerge soltanto il vecchio vizio del Partito Comunista Italiano e cioè quello di colpire l’avversario, ritenuto un nemico da abbattere con ogni mezzo, anche con la menzogna. In poche parole, questo comportamento è quello del più cupo stalinismo»

«Dopo il positivo lavoro fatto insieme sul contenuto della mozione approvata in Consiglio, mi aspettavo veramente un clima diverso, anche attraverso un reciproco riconoscimento per l’impegno profuso nel trovare un punto d’equilibrio. Ritengo, infatti, che la politica abbia bisogno, almeno ogni tanto, di comportamenti e gesti nobili che siano da esempio per i cittadini».

«Quando hanno arrestato il povero Sindaco di Brenta Ballardin – conclude Pellicini – , mi sono sentito in dovere di condannare l’attacco rivoltogli dai grillini, ricordandone anche le qualità di amministratore serio e moderato. Se il PD di Luino vorrà continuare nel solito metodo di massacrare l’avversario, allora i suoi risultati, anche quelli elettorali, non potranno che continuare ad essere quelli della gestione Bragnuolo».

Pubblicato il 10 Marzo 2016
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