Un mese incredibile
Cinquecentomila visite al giorno nel mese di marzo. Una energia sprigionata al servizio delle nostre comunità con centinaia di articoli pubblicati ogni giorno. Ci siamo e stiamo pensando a nuovi progetti che coinvolgano sempre più i nostri lettori
Dalla sera del 21 febbraio la nostra vita non è più la stessa. Intorno alle ore 21 è arrivata la notizia del paziente uno contagiato dal coronavirus.
Una parola che consideravamo lontana, come appartenesse a un altro continente. Da lì a poco dieci comuni con oltre 50mila abitanti sarebbero diventati zona rossa. Potremmo raccontare ogni tappa dell’evoluzione della pandemia leggendo le nostre statistiche e gli articoli più letti.
La Varese web, società editoriale di Varesenews, stava lavorando da tempo al lancio di V2 media, un progetto ampio con al centro un network di giornali che allargano la nostra presenza a un’area popolata di quasi due milioni di abitanti e che ci porta dall’Ossola alle porte di Milano sfiorando la Brianza e il Canton Ticino. I giornali, Verbanonews, Malpensanews, Legnanonews, Saronnonews sono tutti operativi. Con loro altre realtà e non vediamo l’ora di raccontarvi tutto quello che era pronto. Ma torniamo alla pandemia e al nostro lavoro.
Il 23 febbraio abbiamo una prima avvisaglia di come sarebbero andate le cose. La domenica, prima dell’arrivo del virus, Varesenews faceva circa 160mila visite. Il 23 siamo schizzati a 590mila. Per tutto il mese di marzo solo con il nostro giornale storico abbiamo fatto circa 500mila visite al giorno chiudendo con circa quindici milioni di visite e 29 milioni di pagine viste.
Il network di V2 con i cinque giornali insieme viaggia sopra le 600mila visite al giorno. Un risultato incredibile, come è incredibile la condizione che stiamo vivendo. Stiamo gestendo il lavoro con un team ridotto e lavorando tutti in smart working. Solo tre persone ruotano fisicamente in redazione per rispondere alle decine di telefonate che arrivano ai vari nostri. numeri. È una sorta di hub che connette gli oltre trenta collaboratori sparsi nei vari territori.
In queste settimane abbiamo fatto partire diversi progetti nuovi anche per noi. Tre dirette Facebook al giorno: la riunione delle redazioni alle 10, un collegamento da Legnano a metà pomeriggio e un appuntamento fisso alle 19 con ospiti a Varesenews sempre collegati grazie alla tecnologia. Oltre a questo è partita una newsletter giornaliera da lunedì a venerdì. Spedita a 30mila persone che fanno parte della nostra community. Qui trovate il link per iscrivervi.
Un gran lavoro con la produzione di oltre quattromila articoli nel mese di marzo. Una grande quantità di lettere e testimonianze. Abbiamo raggiunto oltre dieci milioni di cittadini con le nostre pagine Facebook aumentando di quasi diecimila persone che ci seguono. Un rullo continuo di informazioni per 18 ore al giorno. Un contatto continuo con tutte le amministrazioni prestando sempre una grande attenzione alle comunicazioni perché ognuna di queste ha un effetto delicato sulle comunità.
Il nostro lavoro fin qui è stato improntato allo spirito di servizio, senza alimentare mai nessuna polemica, anche quando qualche dubbio c’è venuto. Noi, a differenza di tanti cittadini, possiamo accedere alle informazioni e il nostro unico vero potere virtuoso è quello di poter fare domande. Insieme con questo noi possiamo connettere le realtà e da qui sono nati piccoli progetti come quello della mappa delle consegne a domicilio che è stata consultata oltre 150mila volte. Abbiamo aiutato tante realtà per la loro raccolta fondi. Da questi ambienti le notizie più belle e incoraggianti con risultati incredibili.
Ecco una nuova parola che iniziamo ad utilizzare. Dopo fiducia, responsabilità e connessione la parola incredibile rappresenta bene cosa stiamo vivendo.
Al di là della pandemia, anche se non è ancora possibile avere una vera idea di cosa ci sia in quel “al di là”, tutto bene quindi? Insomma, viene da dire. Perché come tanti siamo preoccupati anche noi. Il nostro progetto è una macchina complessa che richiede tanta energia. Finora ce la siamo cavata bene e abbiamo spinto al massimo per essere punto di riferimento per la comunità. Vogliamo continuare a farlo, ma siamo anche coscienti che il modello economico che tiene in piedi i giornali digitali risentono troppo della poca partecipazione monetaria dei lettori. I nostri ricavi arrivano dalle aziende che credono in noi, nel nostro lavoro. Siamo fortunati e bravi nell’essere cresciuti grazie al mercato e non a strane altre forme di ricavi. Ci sono aziende straordinarie, con un’anima e non solo i profitti nei loro obiettivi. Lo sapevamo prima, ma ora ne abbiamo una riprova ogni giorno. Siamo orgogliosi di essere al loro fianco e di averle al nostro fianco, ma il giornale è forte perché autonomo e perché è al servizio delle comunità dei lettori.
La preoccupazione oggi nasce dal fatto che il progetto di Varesenews e V2 media vivono dentro la comunità economica. Se questa è ferita ne risentiamo anche noi. Così, stiamo riflettendo su idee nuove per far fronte al prossimo futuro. Vi faremo sapere e vi coinvolgeremo perché la nostra maggiore energia siete voi che ci leggete.
Ci siamo e ci saremo sempre più convinti che siamo un soggetto strategico per il nostro territorio e le nostre comunità.
Usciremo tutti insieme da questo momento difficile, drammatico e incredibile. Ne siamo certi e “andrà tutto bene”.
La foto scelta per questo articolo ritrae un medico che suona il piano nella hall dell’ospedale di Circolo durante una pausa. Una storia che ha fatto il giro del mondo grazie al lavoro dell’Asst dei sette laghi e di Varesenews che è sempre più spesso punto di riferimento dell’informazione nazionale
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