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Creare l’onda nella provincia che dorme. La sfida di Teoz, Walter e Giorgio

Arianna Bonazzi ha intervistato un rapper, un produttore e un organizzatore di eventi per raccontare come si sfida l'apatia del contesto provinciale con tenacia e l'esigenza di fare musica

Generico 01 Dec 2025

La nuova puntata di NOIse, podcast di Arianna Bonazzi accende i riflettori su tre giovani protagonisti della scena musicale emergente nella provincia di Varese: il rapper Teoz, il produttore Walter Deep e Giorgio del team organizzativo Clean Team Events. Un dialogo sincero, profondo e senza filtri sul senso di fare arte oggi in provincia, tra passione, ostacoli e la voglia di cambiare le cose partendo dal basso.

Una rete di persone per contrastare l’apatia

Al centro della conversazione c’è un’idea chiara: da soli non si va lontano. «Se nuoti da solo in mezzo al mare, non arrivi da nessuna parte. Devi costruire una barca insieme a persone fidate», racconta Teoz, sottolineando l’importanza del team. Una visione condivisa anche da Giorgio, che con il Clean Team Evens lavora all’organizzazione di eventi e live in provincia: «Non lo facciamo per lavoro, lo facciamo per amicizia e passione – spiega –. Ognuno dà il massimo perché crede nel progetto».

In un contesto dove spesso mancano spazi, opportunità e fiducia nei giovani, la strategia è stata quella dell’autogestione: eventi organizzati da zero, cura dei dettagli, coinvolgimento del pubblico e, soprattutto, l’idea di creare una scena, un movimento.

La musica come esigenza, non come vetrina

Per Teoz, la musica non è solo espressione artistica: è necessità. «È il modo per comunicare quello che non riesco a dire parlando – racconta –. Scrivere mi aiuta a tirare fuori tutto, anche le emozioni più difficili da affrontare».

Il suo sguardo è rivolto alle persone comuni, quelle che secondo lui rappresentano i veri eroi della società: l’operaio che si alza alle 4 del mattino, la madre che accompagna il figlio a scuola, chi vive in strada. «Mi chiedo sempre quale sia stata la storia che li ha portati lì, cosa sarebbero potuti diventare», dice il rapper.

Walter Deep: dal cucchiaio alla consolle

Anche il percorso di Walter Deep (nome d’arte di Gualtiero) è tutto tranne che scontato. Per pagarsi l’Accademia di produzione musicale a Milano, ha lavorato come cuoco in Francia, Svizzera e Italia. «Facevo 900 coperti a servizio, ho fatto stagioni intere a St. Moritz. È stato durissimo, ma mi sono messo da parte i soldi e mi sono costruito lo studio».

Oggi è produttore e compagno di viaggio di Teoz, con cui non condivide solo la musica ma anche la visione: fare rete, creare opportunità, dare forma a qualcosa che ancora non c’è.

“Creare l’onda” nella provincia che dorme

L’obiettivo del gruppo è chiaro: risvegliare la cultura musicale in un territorio che spesso appare spento. I problemi sono tanti – dai parcheggi alle lamentele per il rumore, fino alla burocrazia – ma la risposta è una sola: non fermarsi. «Se l’onda non c’è, ce la creiamo noi – dice Giorgio –. Perché se ti fermi, ti ritrovi spiaggiato».

Dietro ogni evento c’è un lavoro organizzativo fatto con professionalità e cura, dai QR code per gli ingressi alla scelta dei DJ. Ma c’è anche una filosofia: non accontentarsi, non vivere passivamente, non avere rimpianti.

“Noi”: la risposta all’assenza di rappresentanza

Il vero filo rosso della puntata è la parola “noi”. Una generazione che non si sente rappresentata, che non trova spazi, ma che ha deciso di non aspettare più e di creare il proprio. «È solo facendo rete, solo credendo l’uno nell’altro, che possiamo creare qualcosa che resiste», conclude Teoz.

Un messaggio che suona come un invito per chiunque, anche lontano dalla scena musicale: guardare il mondo con i propri occhi, dare voce a chi non ce l’ha, trovare nella creatività una via d’uscita all’apatia.

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Pubblicato il 06 Dicembre 2025
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